martedì 29 dicembre 2009

Io e Marilyn film senza storia

Mi è sempre piaciuto Pieraccioni anche quando le critiche non erano certo benevole, i suoi antieroi sono sempre stati delle vere chicche secondo me tranne che in questo ultimo film. Io e Marilyn non dice nulla, non propone nulla, non c'è trama e non ci sono personaggi se non una serie di sfigati che si muovono sulla scena quasi improvvisando.
La Marilyn è patetica e non solo perchè scimmiotta la diva o per il vestito che le sta stretto sulla schiena (non avevano fondi per farglielo su misura?) o per il silicone al quale siamo abituati ma perchè per tutto il tempo mi sono chiesta quale fosse il suo ruolo in quel contesto confusionario.
Mi sono annoiata! Non lo avrei mai creduto con Pieraccioni ma ad un certo punto, se non fossi stata seduta al centro della fila, mi sarei alzata e sarei uscita.
E' vero che a Natale siamo abituati a film vuoti e spesso volgari, questo almeno non lo era, ma un pò di sano divertimeno me lo sarei aspettato così come una certa logicità. La figlia per esempio, che all'inizio sembrava fosse contraria al matrimonio della madre, poi non si sa come e in base a cosa, sembra apprezzare molto di più il patrigno perchè ha fegato e così il povero Pieraccioni in uno sforzo alquanto penoso di riconquistare la sua stima si pone come vittima sacrificale e si prende una coltellata. Si dimostra così di essere bravi genitori? di meritare l'affetto dei figli? E' squallida sta cosa!
Quale era il messaggio? Io non ne ho colto nessuno ma bravi sia Biagio Izzo perfetto per quel ruolo e Rocco Papaleo l'unico con un ruolo definito e ben recitato.
Se questo è il futuro della commedia all'italiana non vedo futuro ma il nulla.

sabato 26 dicembre 2009

E' tempo di festa

Durante le feste natalizie si respira un'aria diversa, la frenesia della corsa ai regali che colpisce tutti, le città che cambiano aspetto, la neve e il freddo (anche se qui da me è caldissimo), i pranzi e le cene che uccidono e si diventa per tradizione più buoni anche se solo per un giorno.
E' bello passarle in famiglia queste feste e non solo perchè si dice "Natale con i tuoi" ma proprio per l'atmosfera che si crea, di unione e di maggior calore ma anche di tristezza per chi non è più con noi.
Spero che chi mi legge passi delle feste che siano come le aspetta e che l'anno nuovo realizzi i desideri e i sogni di tutti e porti tanta serenità a chi ne ha bisogno.
A Natale si è anche più retorici ma tutto è permesso :)

BUONE FESTE!!!!!

giovedì 17 dicembre 2009

I giovani e la vecchia, cara radio

In questi ultimi tempi sono molto interessata alle statistiche e casualmente mi sono imbattura in quelle nazionali sull'ascolto delle radio dove emerge che anche i giovani l'ascoltano in gran numero e, devo dire, la cosa mi ha un pò meravigliata. Pensavo che in tempo di lettori Mp3/4, cd e internet, dei vari Youtube, non vi fosse più posto per quello che ritenevo un mezzo di comunicazione superato. La radio, pensavo è per i miei coetanei, per quelli che come me ci sono cresciuti insieme. Ricordo l'entusiasmo per la nascita delle prime radio locali, la popolarità dei deejay, le dediche, le urla dei genitori (queste non sono cambiate perchè ascoltare musica "a palla" è una prerogativa dei giovani), e non pensavo che tutto questo appartenesse anche a una generazione che non è la mia. In casa mia sono la sola ad ascoltare la radio, anche al computer, ma nessun altro lo fa.
Cosa ho fatto? Ho voluto verificare di persona scegliendo un campione di ragazzi dai 16 ai 20 anni. Il numero certo non fa statistica perchè sono circa 100 le persone che ho intervistato ma il risultato è per me significativo.
Le persone intervistate ascoltano per il 90% la radio solo in macchina, il 5% occasionalmente, il 3% anche in casa e il 2% mai.
Da questi dati emerge anche che coloro che ascoltano la radio in macchina lo fanno per avere compagnia e che a casa preferiscono scegliersi la musica da ascoltare perchè considerano "imposta" quella della radio.
A questo punto, visto che i dati li ho raccolti personalmente, posso concludere che l'idea che mi ero fatta è corretta e che la radio sta diventando davvero un fenomeno di nicchia anche se, per i vecchietti come me, rappresenta sempre una piacevole compagnia e non solo in macchina.

martedì 15 dicembre 2009

Una stufa per Elena

Sono appena tornata dal lavoro, sono a pezzi, apro la posta e trovo questa mail:

Salve,

Il mio nome e` Elen, ho 33 anni e vivo in una provincia in Russia. Io lavoro in una libreria e posso usare computer dopo il mio lavoro, quando possibile. Ho trovato il vostro indirizzo in internet e ho deciso di scrivere questa lettera.

Ho una figlia - che e` di 8 anni, suo padre ci ha lasciato e viviamo insieme con mia madre.

Come risultato di una profonda crisi finanziaria che mia madre improvvisamente perso il lavoro e la nostra situazione e` diventata molto difficile.

Prezzo del gas e dell'elettricita` sono molto costosi nella nostra citta` e non possiamo usarlo per riscaldare la nostra casa piu`.

Il clima e` molto freddo qui gia` (meno 18 gradi Celsius) e la radio dice che la temperatura nella nostra regione saranno fino a meno 30 gradi Celsius, alla fine di questa settimana. Siamo molto paura e non sappiamo cosa fare.

L'unico modo possibile per noi, per riscaldare la nostra casa e` quello di usare legna portatile forno, che forniscono il riscaldamento dal legno che brucia. Abbiamo abbastanza legno nella nostra provincia e questo calore del forno la nostra casa tutto l'inverno per il prezzo minimo.

Purtroppo non possiamo comprare questo forno nel nostro mercato locale perche' il suo prezzo e` equivalente a circa 191 Euro e non abbiamo una tale quantita` di denaro.

Ho deciso di fare appello a voi con una preghiera nel mio cuore per un piccolo aiuto. Se avete qualche vecchio forno a combustione portatile in legno e se non si usa piu`, saremo molto grati se potete donare a noi e di organizzare il trasporto di questo forno al nostro indirizzo (175 km da Mosca). Questi forni sono diversi, hanno fatto di ghisa e peso 100 kg.

Per favore fatemi sapere se potete aiutare e scrivero` il nostro indirizzo di casa.

Da tutto il mio cuore vi auguro un Buon Natale. Mi auguro che il Nuovo Anno 2010 vi portera` Hapiness e tutti i tuoi sogni!

Elen e la mia famiglia.


P.S. Ho tradotto questa lettera con il traduttore di computer e spero che voi mi puo` rispondere in lingua inglese, perche' ho studiato inglese a scuola e non so la lingua italiana. Grazie.

Se avete notato non c'è l'indirizzo, lo vedo persino io che sono stanchissima e quindi ovviamente, i buoni di cuore risponderanno a questa signora la quale non mancherà di richiedere denaro al posto della stufa suppongo, perchè spedire denaro è senz'altro meno costoso che inviare una stufa. Ho letto che questa mail circola sempre nel periodo di Natale perchè, per tradizione, ci sentiamo più buoni e caritatevoli ma anche scemi?
Se qualcuno di buon cuore leggesse queste righe che ne direbbe di inviarmi un quintale di cioccolata al latte? Costa meno della stufa e ridona il buon umore :)

domenica 13 dicembre 2009

Gestire le password

Chi usa un computer per lavoro, ogni giorno si trova a dover digitare un certo numero di password: per accedere al proprio utente, per la posta, per i forums e i siti nei quali è registrato, per accedere alla intranet aziendale e quanto altro.
Ciò richiede uno sforzo non indefferente perchè per sicurezza è consigliabile non tenere memorizzate le password sul computer, specie se si tratta di un pc aziendale e si devono proteggere i dati che questo contiene.
In tal senso ci viene in aiuto il Decreto Legislativo 196 che disciplina la materia della riservatezza e della protezione dei dati personali e che all'allegato B regola, tra l'altro, il sistema di autenticazione informatica come segue:

1. il trattamento di dati personali con strumenti elettronici e' consentito agli incaricati dotati di credenziali di autenticazione che consentano il superamento di una procedura di autenticazione relativa a uno specifico trattamento o a un insieme di trattamenti.

2. le credenziali di autenticazione consistono in un codice per l'identificazione dell'incaricato associato a una parola chiave riservata conosciuta solamente dal medesimo oppure in un dispositivo di autenticazione in possesso e uso esclusivo dell'incaricato, eventualmente associato a un codice identificativo o a una parola chiave, oppure in una caratteristica biometrica dell'incaricato, eventualmente associata a un codice identificativo o a una parola chiave.

3. ad ogni incaricato sono assegnate o associate individualmente una o piu' credenziali per l'autenticazione.

4. con le istruzioni impartite agli incaricati e' prescritto di adottare le necessarie cautele per assicurare la segretezza della componente riservata della credenziale e la diligente custodia dei dispositivi in possesso ed uso esclusivo dell'incaricato.

5. la parola chiave, quando e' prevista dal sistema di autenticazione, e' composta da almeno otto caratteri oppure, nel caso in cui lo strumento elettronico non lo permetta, da un numero di caratteri pari al massimo consentito; essa non contiene riferimenti agevolmente riconducibili all'incaricato ed e' modificata da quest'ultimo al primo utilizzo e, successivamente, almeno ogni sei mesi. in caso di trattamento di dati sensibili e di dati giudiziari la parola chiave e' modificata almeno ogni tre mesi.

6. il codice per l'identificazione, laddove utilizzato, non puo' essere assegnato ad altri incaricati, neppure in tempi diversi.

7. le credenziali di autenticazione non utilizzate da almeno sei mesi sono disattivate, salvo quelle preventivamente autorizzate per soli scopi di gestione tecnica.

8. le credenziali sono disattivate anche in caso di perdita della qualita' che consente all'incaricato l'accesso ai dati personali.

9. sono impartite istruzioni agli incaricati per non lasciare incustodito e accessibile lo strumento elettronico durante una sessione di trattamento.

10. quando l'accesso ai dati e agli strumenti elettronici e' consentito esclusivamente mediante uso della componente riservata della credenziale per l'autenticazione, sono impartite idonee e preventive disposizioni scritte volte a individuare chiaramente le modalita' con le quali il titolare puo' assicurare la disponibilita' di dati o strumenti elettronici in caso di prolungata assenza o impedimento dell'incaricato che renda indispensabile e indifferibile intervenire per esclusive necessita' di operativita' e di sicurezza del sistema. in tal caso la custodia delle copie delle credenziali e' organizzata garantendo la relativa segretezza e individuando preventivamente per iscritto i soggetti incaricati della loro custodia, i quali devono informare tempestivamente l'incaricato dell'intervento effettuato.

11. le disposizioni sul sistema di autenticazione di cui ai precedenti punti e quelle sul sistema di autorizzazione non si applicano ai trattamenti dei dati personali destinati alla diffusione.

Fin qui si tratta di dettami legislativi ma per la sicurezza dei dati e della propria privacy occorre anche affidarsi al buon senso.
Come si fa a custodire e a ricordare tutte le password?
La legge parla di luogo sicuro e la cassaforte è l'ideale ma se non se ne dispone? Consigliato è un luogo sicuramente chiuso a chiave e accessibile solo agli interessati. Sconsigliabile è invece assegnare la stessa password a tutto ciò che richiede autenticazione per ovvi motivi ma possibilmente fare sì che siano mnemoniche per chi le utilizza evitando le solite scontatissime date, i nomi dei familiari e degli animali domestici.
Il problema sorge in casi di smarrimento o di dimenticanza perchè il rischio è la perdita di dati importanti in caso fosse impossibile risalire ad esse.
Quest'ultimo è il mio caso.
Ho ritrovato una pen drive che davo per persa e che uso a scuola, mi capita di prestarla ai ragazzi per farvi dei salvataggi e utilizzarla e quindi per motivi di sicurezza avevo compresso tutto il suo contenuto in un file .rar che avevo protetto con password. Ebbene, a distanza di anni non la ricordo e non mi è possibile accedervi.
Ho provato tutti i software free che si trovano in rete sia per linux che per windows, anche quelli che vengono definiti miracolosi ma senza successo e per questo motivo non ne cito nessuno. Ho pertanto abbandonato il progetto e mi sono rassegnata sperando che mi torni la memoria che in caso riuscissi a provare tutte le combinazioni possibili ci vorrebbero anni.
Per evitare questi inconvenienti è bene quindi non tenere solo a mente le password ma ripeto, memorizzarle su un supporto, non lasciare mai quelle di default e rispettare quanto prevede il Decreto Legislativo 196.

venerdì 4 dicembre 2009

Ritratto di Linux tra statistiche, percentuali, facezie e critiche

Ci sono cose che mi fanno riflettere, che mi fanno venir voglia di fare analisi dettagliate per cercare di capire quante verità ci siano in dei dati ufficiali o nelle statistiche o nelle parole di questo o quell'articolista.
Quello che nello specifico ha catturato la mia attenzione e che mi ha portata a fare ricerche, sono i dati sulla diffusione di Linux e sull'utilizzo di questo sistema operativo da parte dell'utenza privata.
Ovviamente ho trovato dati di ogni genere e per nulla concordanti, si passa dal 2% fino ad arrivare all'8%, ma sono valori che non mi convincono. In questi ultimi tempi sto assistendo al proliferare di blog e siti che parlano di Linux, che propongono articoli, guide, traduzioni della documentazione che fino a solo a un anno fa era impensabile trovare, senza contare la minore alterigia sui forum verso i newbie. Di conseguenza la domanda è nata spontanea: perchè tanta gente dovrebbe preoccuparsi di lavorare tanto se il numero degli utilizzatori di Linux è così basso? Inoltre le statistiche vengono fatte sulla vendita dei pc e dei laptop e ovviamente questi hanno Windows preinstallato. E se si calcola l'utile di Microsoft per fare statistica e il numero dei pc venduti, Linux che è gratuito e che spesso viene installato dopo o in dual boot ha perso in partenza. Nessuno può affermare con certezza, perchè a nessuno viene chiesto e non mi risulta che siano state fatte indagini di mercato a questo proposito, su quale sistema operativo sia usato effettivamente sul proprio computer.
E' vero che in rete è più facile scoprire che OS usa chi naviga, ma se per esempio, un utente Linux usa un emulatore di Explorer sarà visto come utente Windows e addio statistica.
Non è importante. è vero sapere quanti siamo perchè poco importa, rilevante è il fatto che secondo me Linux non è un sistema operativo di pochi utenti fissati solo con la riga di comando. Molto bello è quello che ho letto in questa pagina , che risale al 2006 dove si afferma " È MOLTO difficile avere un'idea reale delle dimensioni della comunità Linux. In un certo senso, è perchè siamo noi a volerlo così: noi NON vogliamo nulla di simile ad un controllo centralizzato, e ciò vuol dire che noi non vogliamo neanche che qualcuno dica con autorità quanti siamo.
L'unica cosa di cui possiamo essere sicuri è che siamo "molti" ".
E un'altra pagina molto simpatica di Steven J. Vaughan-Nichols ci dice che in effetti Linux lo usiamo tutti, che ne siamo tutti utenti, anche a nostra insaputa, navigando, col cellulare, ovunque.
Vediamo bene che il fenomeno è esteso e non di nicchia.
Di contro può capitare di leggere articoli che inneggiano al Chrome OS come questo e ci fanno pensare che linux sia morto perchè esce questo nuovo sistema operativo che, a quanto ne so, non è nemmeno in beta, che si fonda su Linux e che è minimalista perchè sfrutterebbe tutte applicazioni web based. In pratica serve ad avviare un computer, connetterlo ad internet e aprire il browser e tutto si fa da lì. Senza internet il computer è inutilizzabile. Inoltre, anche se viene pubblicizzato come OpenSOurce è più settario di Windows:è da, per e verso Google. Secondo me, non sono questi i presupposti che mi porterebbero a mandare in pensione il mio Ubuntu, forse sarà il sistema operativo del futuro, le tecnologie cambiano e con esse il modo di gestire anche il proprio pc, ma non siamo ancora pronti ad abbandonare i nostri applicativi e a lavorare esclusivamente on line.
Linux morto? è ancora presto per scrivere il suo epitaffio e il giornalista de La Stampa è stato forse un pò troppo frettoloso a decretarne la fine o forse troppo entusiasta di decantare un OS che ancora è lontanto dall'essere testato a sufficienza.
Ma al di là delle statistiche, delle supposizioni, delle opinioni, delle critiche, quello che ho imparato utilizzando Linux e trattando l'argomento da docente è che Linux non è per tutti, non è intuibile, non è facile come spesso e volentieri un pò superficialmente, io per prima, diciamo, perchè non è solo installarlo e navigare in internet senza problemi, avere il famoso cubo, avere già molto software installato. Secondo me chi sceglie Linux deve essere consapevole che non è per chi ama pigiare un tasto senza sapere quello che fa, per chi ama essere gestito dal proprio computer, per chi accetta qualunque programma anche non testato purchè non richieda la fatica di leggere qualcosa, per chi non vuole sapere cosa sta installando; chi lo installa deve essere cosciente del fatto che potrebbe perdere giornate intere, se si trova di fronte a un problema, a leggere documentazione, a provare, verificare, ma anche sapere che alla fine c'è tanta soddisfazione nel vedere i frutti del proprio lavoro e sapere di avere acquisito tanta conoscenza in più.
Se non ci sono questi presupposti è inutile anche provarci perchè si tornerebbe indietro in men che non si dica, come spesso accade del resto.
E allora che dire sui numeri alla fine di questo percorso? Rientriamo nelle statistiche che ci propinano? Alla fine, dopo tutto questo documentarmi, mi sono resa conto che l'importante è che ci siamo, che ci piace imparare e condividere le nostre esperienze e quanto abbiamo appreso, utilizzando un sistema operativo che è personale perchè possiamo renderlo tale!

lunedì 30 novembre 2009

Una scuola davvero Open

Dubito che l'Istituto Maiorana di Gela abbia bisogno di presentazioni o di pubblicità, specie da parte di chi, come me, ha pochi lettori, ma sento il bisogno di parlarne perchè in quella scuola, una scuola del Sud, stanno facendo un lavoro apprezzato in tutto il mondo.
Mi domando quante difficoltà possa aver avuto il prof. Cantaro a far accettare le sue idee su Linux e l'OpenSource in generale, quanto tempo ci abbia messo a realizzare un sito così ricco e così poco comune per una scuola. Non posso non provare una certa invidia perchè io non riesco a far accettare nemmeno OpenOffice. Il mio Ubuntu fa paura e la schermata di dual boot fa scappare quanti si accostano al mio laboratorio. Ne ho sentite molte da quanti lasciavano i miei pc:che non funzionava niente perchè non si vedeva la schermata abituale di Windows, che bubu era partito e panico perchè non si sapeva che fare, cose così che potrebbero anche strappare un sorriso. Ma i pc venivano spenti in modo errato e spesso dovevo lavorare per ripristinare tutto, inutilmente perchè di linux mi interessavo solo io. Cosa ho fatto? Mi sono arresa, ho formattato e ora sono tutti contenti di non vedere l'odiosa schermata. Ecco perchè da qui, oggi, io sconfitta e invidiosa mi complimento con chi ha realizzato quello che sarebbe stato anche il mio sogno e lo ha fatto in maniera eccellente.

sabato 28 novembre 2009

Un tempo ci si vedeva in piazza adesso c'è Facebook

Non amo i social network, non mi piaceva second life quando ebbe il suo boom nè mi piace Facebook, il nuovo giochino di tanti ragazzi e non solo.
Mi chiedo cosa provochi questa grande attrazione fino a farlo diventare come una droga. Ho provato a chiederlo a un campione di ragazzi tra i 16 e i 19 anni e mi hanno solo saputo rispondere che lo trovano divertente. Divertente? Cosa c'è di divertente a chattare con le solite persone che si vedono tutti i giorni? A fondare gruppi per vedere quanto ci sta antipatico chi? a organizzare cene quando basterebbe mettersi daccordo di persona? a rispondere a test che poi serviranno per fare statistiche? Credo che sì sia divertente ma per chi l'ha inventato e sfrutta ogni dettaglio dei singoli utenti per far denaro. Leggevo che i dati personali vengono ceduti ad aziende, che tutto quanto pubblicato passa di proprietà, che non ci si possa cancellare dal database se non si vuole più utilizzare: ebbene ciò non importa nulla a chi lo utilizza.
Qualcuno ha scritto che gli utenti dei social network sono persone sole o timide ma questo posso capirlo per chi usa second life dove ci si inventa una vita e la si vive in parallelo ma non per Facebook dove invece, spesso e volentieri, gli utenti si conoscono personalmente. Eppure qualcosa c'è che attira, che io non riesco a vedere ma che porta i ragazzi, gli studenti, ad aprire quelle pagine ogni volta che giro gli occhi, pur sapendo che c'è una punizione in agguato se verranno colti sul fatto. Sarà che ultimamente preferisco i rapporti personali a quelli virtuali, che mi piace fare una passeggiata piuttosto che passare un pomeriggio libero davanti al pc, che mi piace vedere un sorriso piuttosto che uno smile, sarà per questo che non capisco e trovo deprimente non vivere ma immaginare di farlo.

mercoledì 25 novembre 2009

Minihowto:Thunderbird non ha i permessi per scrivere su disco


E' proprio vero che la curiosità uccise il gatto... Da qualche tempo dal mio gestore aggiornamenti faceva capolino un pulsante che mi invitava a fare l'upgrade di ubuntu e così ci ho cliccato con la conseguenza che arrivato all'80% il mio computer si è spento. Ovviamente non si è più riavviato e mi è toccato partire con una live, salvare la home per evitare di perdere dati e ripristinare tutto. Non racconto tutte le vicissitudini per ripristinare il sistema ma anche se non ho perso nulla, thunderbird si è messo a fare i capricci. Mi diceva che non c'erano i permessi per scrivere su disco e scaricare la posta o che non c'era abbastanza spazio:niente di vero. Mi funzionava solo da root e in safe mode (# thunderbird safe-mode). Ho cercato in rete ma non ho trovato soluzioni sebbene avessi letto di altri con il mio stesso problema.
La cosa che non tornava assolutamente era che il proprietario era l'utente, ho perfino cambiato i permessi fino a rendere i files accessibili a chiunque per vedere che succedeva ma il messaggio di errore era sempre lo stesso.
Avevo il dubbio che ci fossero ancora problemi sul disco e ho fatto un controllo con fsck, i problemi c'erano e sono stati risolti. Ho reinstallato thunderbird, ho fatto il controllo forzato ma il problema persisteva.
Alla fine ho rimosso tutto ancora una volta con apt-get purge remove e poi rimosso a mano (rm -rf) le directory, e il loro contenuto ,. mozilla-thunderbird e . thunderbird che sono nascoste e da teminale si visualizzano con ls -a (lo scrivo per chi fosse nuovo a Linux). Ho reinstallato con apt-get install e ora va.
Tuttavia trovo interessante e utile questo link
che non mi riguardava perchè sicuramente i miei problemi sono nati dal famoso upgrade ma può essere utile a qualcuno con lo stesso tipo di errore.

mercoledì 22 luglio 2009

Quando Microsoft regala codice...


E' di oggi la notizia della donazione da parte della Microsoft di 20.000 righe di codice alla comunità Linux.
Tale codice, rilasciato sotto GPLv2 come "Linux Device Driver for Virtualization" riguarda quattro driver per la tecnologia Hyper-V di Windows Server 2008.
Forse pochi ricorderanno che verso la fine di settembre 2008 tale soluzione per la virtualizzazione, Hyper-V Server 2008 appunto, era già stata rilasciata a titolo gratuito anche se ovviamente girava su un OS proprietario. Da qui a passare all'OpenSource il passo è stato breve. Ma quali sono state le presumibili motivazioni?
Microsoft non è un'organizzazione no profit e di conseguenza agisce in maniera interessata, non ha fatto altro che valutare che VMware, fornendo gratuitamente il suo software per la virtualizzazione sui server, la stava mettendo in ombra su quella fetta di mercato.
Dunque la donazione del codice altro non è che una sapiente operazione commerciale alla quale va tanto di cappello.

venerdì 10 luglio 2009

Google Chrome:la non minaccia a Linux e Windows


Da diversi giorni sto leggendo titoloni che riguardano il nuovo sistema operativo di Google. Ho letto anche alcuni articoli per rendermi meglio conto di cosa fosse questo nuovo OS che minaccerebbe sia Windows che Linux. Ebbene, non mi meraviglio di quello che ho letto su testate che di informatica poco si occupano, ma di quello che ho letto su blog e siti specializzati nel settore. Nessuno si è posto la domanda di come un OS web-based potrebbe minacciarne uno OS stand-alone.
E così si riempiono le pagine di titoloni senza pensare alle effettive applicazioni che questo nuovo OS potrebbe avere rispetto a quelle che hanno quelli citati.
E' bene, chiariamo, che ci siano sistemi operativi differenti, che ci sia possibilità di scelta in base alle esigenze di ognuno ma in effetti non c'è nessuna minaccia a mio parere.
In generale, per quello che riguarda gli OS che conosciamo è che in pratica sono uno la scopiazzatura dell'altro e tutti Unix based ad eccezione, per quanto ci è dato sapere, di Windows. La particolarità è che questi OS gestiscono, tra l'altro, un computer come entità autonoma consentendogli di svolgere tutte le sue funzioni indipendentemente dal fatto che sia in rete o meno , in maniera veloce anche in presenza, processore permettendo, di grosse quantità di dati. Tutto questo non è del tutto realizzabile con un sistema operativo del tipo web-based che richiede un collegamento ad internet con tutto quello che questo comporta per quel che riguarda le limitazioni, la velocità e l'autonomia di gestione.
Probabilmente Chrome sarà l'OS del futuro ma ad oggi io non credo che avrà grande diffusione visti i fallimenti (fino ad oggi) e l'esiguo utilizzo da parte dell'utenza di tutte le applicazioni web-based.

lunedì 6 luglio 2009

Come ti assassino il computer

Ogni tanto, nel mare di notizie che circolano in rete, capita di leggere qualcosa di esilarante. In effetti la notizia è di qualche giorno ma mi è tornata in mente proprio ora perchè avrei volentieri emulato il simpatico signore che ha assassinato il suo computer. Mi viene da pensare che sia una di quelle storielle inventate che circolano d'estate, ma pare che il fatto sia avvenuto realmente a Pordenone ad opera di un 68enne che stanco della lentezza del proprio computer, gli avrebbe sparato ben cinque colpi di pistola.
Sono sicura che il protagonista della storia abbia ricevuto il plauso di quanti si trovano ogni giorno nella stessa situazione e alzi la mano chi non ha mai detto: "lo butto dalla finestra" o "lo spacco" quando si è trovato a dover combattere con rallentamenti nei download, finestre che faticano ad aprirsi, software che si blocca, ecc. (taciamo delle schermate blu che a quelle sono meno abituata, visto che Windows lo uso solo per lavoro).
Ebbene, non mi aspettavo dal mio Ubuntu questo voltafaccia, questa pesantezza, quasi svogliatezza. Sarà il caldo? Lo spero proprio perchè ho fatto tutti i controlli che potevo e non ne sono venuta a capo. Oggi a dire il vero è andata decisamente meglio, sarà perchè l'ho minacciato di morte?

martedì 23 giugno 2009

Appello per la bambina rapita in Brasile

Da qualche tempo sta circolando l'ennesimo appello per salvare una bambina rapita in Brasile. Il testo della mail, salvo qualche minima variante, è questo:

PER L'AMOR di DIO.
Aiutaci a diffondere questa foto al maggior numero possibile di persone.
Questa bimba è stata sequestrata in una spiaggia di S.Paolo Brasile (Praia de Engenho).
Invia la foto,il costo è zero e può aiutare molto.
Dio di sicuro ti ricompenserà.
Oggi stai aiutando qualcuno,domani tu potrai essere aiutato.
Pensa solo a questo!Non essere indifferente.
Che Dio benedica tutti quelli che ci aiutano.

Paqui GARCIA
964 517056
605 279195

seguito da una foto della bimba con poesia. Non pubblico la foto perchè credo sia il solito caso di spam o bufala. Per cominciare il numero di telefono non mi sembra completo e mancano indicazioni sul genere cosa indossava, se sapesse esprimersi per esempio, come avvicinarla per non impaurirla.
Non saprei davvero come si possa aiutare la bimba solo inviando la foto e un testo vagamente melodrammatico. Chi scrive dovrebbe essere un genitore e dubito che si esprimerebbe così e senza dare indicazioni essenziali.
Purtroppo quando un bambino scompare molto raramente se ne trovano le tracce e, come dicono gli esperti, dopo 24 ore le speranze di ritrovarli sono veramente poche. Come potrebbe un non esperto utente di internet dare una mano quando di solito di queste cose si occupano persone veramente preparate ed esperte e guardando solo una foto che di sicuro non è stata scattata prima del rapimento?
Sembrerebbe in effetti che questa storia sia vera ma sia stata risolta nel giro di poco tempo e che la bimba sia tornata a casa. Non posso che augurarmi che sia così e che quella bella bimba stia crescendo con i suoi genitori ignara di quanto sta succedendo in rete e nelle nostre caselle postali. Per gli aspiranti detective ci sarà senz'altro un'altra occasione!
Chi volesse approfondire può consultare il blog di Paolo Attivissimo che considero assolutamente perfetto quando si tratta di bufale.

lunedì 22 giugno 2009

Dal silicone al pannolone:l'evoluzione della donna

Fino a qualche tempo fa, guardando una donna ci si poteva al massimo domandare se fosse rifatta o meno, se le sue misure potessero coincidere con quelle braccia scheletriche che vedevamo:è la moda a proporlo(o lo proponeva). Da qualche tempo, invece sto assistendo ad un fenomeno che sa di fantascienza ed è quello di tutte queste donne, che si vedono nelle pubblicità, che qualche anno fa erano simpatiche signore over 50, mentre ora ne hanno circa 30 (viene puntualizzato) che emanano cattivi odori ed usano anche pannoloni da ascensore. Sempre più sottili è vero ma sempre pannoloni e non gli assorbenti igienici, sarebbe banale, proprio invece i pannoloni per le incontinenze. Inutile precisare che le mie conoscenze sull'argomento derivano dagli spot e non dalla ricerca scientifica ed è per questo che so che l'età si è abbassata per questo fenomeno e non escludo che presto vedremo nugoli di 30enni accompagnate da badanti (solo le donne si intende, agli uomini ste cose non capitano e nessuna età) che trascinano carrelli carichi di pannoloni di ogni tipo e per ogni occasione (perchè no? anche da sera). Non posso nemmeno escludere che presto anche i termini eau de toilette potrebbero assumere un nuovo significato.
Addio donna sensuale! Il messaggio è che dopo i 30 nessuna farà eccezione, anzi no, dimentico la Chiabotto perchè lei porella, pur essendo fuori range, ha già cominciato ad avere questi problemi ma non fa statistica perchè la sua è una scelta.

giovedì 18 giugno 2009

Quando OpenOffice diventa pirata

Qualche anno fa era capitata una cosa strana al portatile di mio marito che, dopo aver tenuto una lezione attaccandolo ad un proiettore, si era ritrovato con lo schermo nero.
Ricordo che non c'era stato modo di ripristinare la situazione se non installando Ubuntu che come per magia aveva riportato il portatile a funzionare perfettamente.
Fin qui niente di strano, se non che il giorno dopo, l'amministratore di sistema dell'azienda per la quale mio marito lavora, ha formattato la partizione con Ubuntu con la scusa che a lungo andare Linux e Windows sarebbero andati in conflitto. La cosa naturalmente mi fece infuriare anche perchè il portatile non era aziendale ma ancora non sapevo che non sarebbe finita lì.
Oggi mio marito ha un portatile aziendale che si collega alla intranet e per il quale ha privilegi limitati. Appena gli è stato fornito gli avevano consentito di installare il software che usa abitualmente per il suo lavoro e qualche giorno fa gli hanno comunicato che gli avrebbero eliminato tutto il software pirata.
Cosa gli hanno eliminato? OpenOffice! Sarebbe risibile se non fosse tragico pensare che ci esistano persone che considerano pirata un software free ed open ed è ancora più tragico sapere che questo software non verrà reinstallato nè concessa alcuna autorizzazione per farlo. Non mi è dato di conoscere i motivi di questa decisione se non appunto che è stato considerato software piratato. Che mi dovrò aspettare in futuro?

venerdì 12 giugno 2009

Lo spazio è un impasto con le nocciole ovvero Margherita Hack e l'origine dell'universo

Se avessi 10 anni e dovessi scrivere un tema sull'universo, oggi scriverei che è un impasto lievitato con le nocciole. Forse scriverei che è una pizza.
Mi piace poter pensare, dopo aver ascoltato Margherita Hack che parlava a una platea gremita, ieri nell'aula magna dell'università di Grosseto, che anche un bambino abbia capito le sue parole, abbia appreso, come sono nate le stelle e forse l'universo intero.
Non sto scrivendo per dire se l'universo sia finito o meno, se ci sia stato il Big Bang o no, non voglio fare supposizioni oziose che non mi competono, ma voglio raccontare di come si possa parlare di impasti e nocciole, di come si possa tenere attenta una sala di persone di cultura eterogenea e far capire a tutti di cosa si sta parlando senza smettere per un attimo di essere una scienziata.
Ciò che mi è rimasto impresso di quella donna, che ho visto solo un attimo quando è entrata, e solo perchè mi è passata accanto, che ho ascoltato come alla radio, per quanta gente era presente e che francamente non mi sarei aspettata, è che si può esporre semplicememente un argomento senza boria e presunzione, che si possono condividere le proprie conoscenze con tutti anche con chi di quell'argomento non ne sa nulla, usando i termini appropriati, anche tecnici ma dando conto di ognuno, come si fa appunto con i bambini, senza mai far dimenticare a chi ascolta chi è che sta esponendo.
L'avrei ascoltata ancora, nonostante le persone che avevo quasi addosso, nonostante il caldo afoso ma la conclusione è arrivata inaspettata, quasi in punta di piedi lasciandomi una sensazione di sconfinata ammirazione nei confronti di quella che ritengo una grande ma anche invidia per quel cervello giovane, per quella memoria da ventenne, per la scelta dei termini azzeccata. A paragone mi sento uno scarto di fabbrica con la mia memoria volatile e il cervello sempre in fase di connessione e non posso fare a meno di domandarmi perchè non ne producono più così.

martedì 2 giugno 2009

Minihowto:problemi di riproduzione audio con Skype su Ubuntu

Da qualche tempo ho ripreso a usare Skype, ma con questo portatile ancora non avevo mai chiamato, chattavo e basta. Provando a telefonare non riuscivo a connettermi e mi dava un errore "problema di riproduzione audio". Sono andata così a guardare le opzioni Skype ed ho visto che era settato tutto su default e ho pensato di lasciare così, poi sono andata a vedere Sistema-Preferenze-audio di Ubuntu e ho settato tutto su ALSA così come lo avevo sul vecchio portatile ed ho potuto effettuare la mia chiamata tranquillamente. Davo erroneamente per scontato che queste fossero le impostazioni di default. La webcam viene riconosciuta automaticamente. Purtroppo non ho il microfono incorporato al portatile come invece la persona con la quale parlavo, cosa che trovo perfetta.
Sebbene Skype non venga aggiornato da secoli per Linux, è uno strumento molto comodo e lo trovo preferibile a tutti gli altri programmi che svolgono le sue stesse funzioni.

venerdì 29 maggio 2009

Angeli e demoni un megaspot pubblicitario

Ieri sera sono andata a vedere "Angeli e demoni", era l'ultimo giorno di programmazione e non volevo perdermelo perchè il libro mi era piaciuto.
Ero già preparata alla delusione avendo visto "Il codice da Vinci" ma devo dire che stavolta attori e regista hanno superato loro stessi. Mi rendo conto che la trasposizione cinematografica di un romanzo non può certo essere fedele alla trama ma ogni volta non posso non pensare al film tratto da "Il signore degli anelli" che pure considero un vero capolavoro (se non penso all'ultima mezzora).
Premesso questo mi sono seduta al mio posto pronta a non pensare al libro ma fin dai primi fotogrammi non ho potuto fare a meno di chiedermi se quel tipo che vagava stranito per il set fosse lo stesso Tom Hanks di "Forrest gump" e non un qualunque pivello trovato in un bar di periferia e messo lì in pieno stato confusionale. E la coprotagonista? Inesistente, non aveva parte, era lì come elemento decorativo,e a parte quando ha strappato la pagina del libro di Galileo e ha stupidamente messo il diario di Silvano in un cassetto a portata di chiunque, non ha fatto nulla degno di nota.
Ho avuto anche la sensazione di star vedendo un film comico, specie quando dovevano trovare la telecamera che riprendeva la bomba, o in un gigantesco spot della Lancia quando uno svizzero con un nome italiano guidava come un pazzo per Roma (il che è tutto dire). Per non parlare di come nelle bibilioteche vaticane si muoia come topi se manca la corrente. E vogliamo tacere del camerlengo? Al suo confronto Chuck Norris è un vero dilettante. Dopo essersi marchiato a fuoco il petto salta come un grillo e dopo il suo volo con la bomba a un'altitudine pazzesca e la caduta in paracadute, nonostante vada a sbattere ovunque, è in grado di alzarsi tutto intero e di andare in infermeria.
Tutto era veloce: trama, ritmi, scene, non si aveva tempo di assaporarle o di soffermarsi e anche il colpo di scena finale è stato banale e privo di suspence.
Sono uscita dal cinema annoiata (ma non doveva essere un thriller?) cercando mentalmente di ricostruire la trama e capirci qualcosa a mente fredda ma giuro che a parte le immagini della Lancia nera non c'era nulla che meritasse di essere ricordato.

domenica 10 maggio 2009

Minihowto:eliminare cartelle da Wine dopo la disinstallazione di software


Ogni tanto mi capita di usare Wine e, in caso di disintallazione di programmi, ho notato con un certo fastidio, che le cartelle o l'avvio di questi programmi restano al loro posto sebbene poi esplorando non ve ne sia traccia.
Smanettando ho trovato la soluzione: col tasto destro del mouse posizionato su Applicazioni selezionare modifica menù (è scritto poprio così) e levare la spunta da tutto ciò che non si desidera vedere più. Dopo averlo fatto mi sono domandata se Wine non avesse qualcosa di simile ai registri di Windows da pulire e ho installato ccleaner che usavo tanto tempo fa e ho fatto una bella pulizia, sebbene devo aggiungere, quando usavo win la pulizia la facevo manualmente perchè mi ero resa conto che nessun software eliminava davvero tutto, ccleaner incluso.

lunedì 27 aprile 2009

Ubuntu 9.04 distribuzione a scadenza breve

Puntuale come una cambiale ecco arrivare l'ennesima distribuzione di Ubuntu e tutti a scrivere delle novità, di quanto sia cambiata (...) e di quanto fosse attesa.
Io non sono tra questi, resto fedele alla mia 8.04 LTS e non intendo smuovermi almeno finchè saranno garantiti gli aggiornamenti.
Sarà perchè sono abitudinaria, sarà perchè mi sembra una cosa poco sensata, mi sono sempre domandata il perchè di questa scelta che fa Canonical di lanciare 2 nuove distribuzioni l'anno e di non scegliere di aggiornarne una migliorandola e perfezionandola sempre più, ma di sprecare le proprie risorse partendo praticamente da zero.
Non sarebbe meglio cercare di risolvere i bug di una Ubuntu presa a caso e renderla la distribuzione perfetta? Ogni volta invece, nuova distribuzione, nuovi bug, qualcuno vecchio e anche qualcuno che nella precedente non c'era, perdita di dati nel passaggio dalla Ubuntu vecchia a quella nuova e quanto altro.
E' un modo per far parlare di Linux? Se sì quanto lavoro! La distribuzione LTS da mantenere, i 18 mesi di aggiornamenti per la versione precedente, i 18 per la nuova e tra qualche mese la prossima uscita. Vi pare una cosa razionale? Non si tratta di una confezione di biscotti!
Vorrei rivolgere un appello agli sviluppatori: ammutinatevi e chiedete di lavorare per qualcosa che sia migliorabile e che alla fine dia soddisfazioni perchè così è davvero poco appagante!

domenica 26 aprile 2009

Ubuntu 8.04 e connessione a internet con la scheda wireless Atheros AR242x

Il mio portatile è dotato di wireless e, sebbene io non ami questo tipo di connessione, ieri ho voluto provare ad attivarla. Con molto ottimismo ho aperto il network mamager per constatare che erano presenti solo la connessione cablata e quella punto punto mentre di wireless non vi era traccia.

Scrivere su terminale

$ sudo iwconfig

confermava i miei sospetti col messaggio no wireless extension.

Che fare? Leggere documentazione e armarsi di pazienza.

Dopo circa 2 ore avevo la mia connessione wireless ottenuta grazie al forum di Ubuntu e a questa guida.
Ho seguito passo passo il metodo 1 indicato nella guida di elubuntu senza ottenere risultati ed ho seguito anche il metodo 2, sostituendo hardy ad intrepid.

Dopo l'ennesimo riavvio ho copiato e incollato lo script suggerito dal forum di Ubuntu ed ho installato wicd come veniva indicato ma ancora nessuna rete wireless.

Ho riaperto il network manager e lì la rete c'era. A questo punto ho indicato il nome e la wep e il risultato di iwconfig non era ancora perfetto, la rete veniva rilevata ma non c'era connessione.

Ho scritto il comando per abilitarla

$ sudo ifconfig wlan0 up

ed a questo punto la mia connessione internet wireless era stabilita e l'output di

$ sudo iwconfig

era questo:

wlan0 IEEE 802.11bg ESSID:"Alice-13757167"

Mode:Managed Frequency:2.412 GHz Access Point: 00:1D:8B:22:D1:1E

Bit Rate=6 Mb/s Tx-Power=27 dBm

Retry min limit:7 RTS thr:off Fragment thr=2352 B

Encryption key:4AD6-7CDE-B84A-DE7F-41AE-23AA-D31D-914A-5435-F313-19E9-C78D-8D2A-A5A4-9B7F-72C6 [2] Security mode:open

Power Management:off

Link Quality=96/100 Signal level:-38 dBm Noise level=-100 dBm

Rx invalid nwid:0 Rx invalid crypt:0 Rx invalid frag:0

Tx excessive retries:0 Invalid misc:0 Missed beacon:0

Nell'esultanza notavo che la mia icona di connessione era sparita dopo la disinstallazione di wicd ma è bastato creare un lanciatore personalizzato, inserire nm-applet nel comando e predisporre un'area di notifica. Un altro modo è quello di aggiungere al pannello il monitor di rete.

Ovviamente non sono pienamente soddisfatta perchè mi sarebbe piaciuto risolvere il mio problema da sola ma ringrazio coloro che hanno scritto le guide che sono semplici ed efficacissime e consiglio di non fare ulteriori esperimenti, in rete si trovano tante guide relative a questa scheda con suggerimenti dei più disparati. Unico inconveniente, ad ogni riavvio, devo reinserire la WEP nelle impostazioni del network manager e non perchè sparisca ma perchè prorpio non viene riconosciuta.

Naturalmente sono tornata alla mia connessione cablata :)

venerdì 24 aprile 2009

Oracle fagocita Sun a spese dell'OpenSource?

Ho appreso con grande stupore e incredulità dell'acquisto di Sun da parte di Oracle e mi domando, come tutti quelli che usano prodotti OpenSource di Sun, che fine faranno questi.
Mi ha lasciata spiazzata davvero questa notizia, specie se si pensa alla grande apertura in questi ultimi due anni da parte di Sun verso l'OpenSource, anche se è vero che in questi ultimi tempi non stesse navigando in buone acque e più volte si era sentito dire che questo o quel colosso l'avrebbe acquistata. Ed ecco Oracle che conclude...
E' una mossa tattica quella di Oracle? Che fine faranno i prodotti Sun?
Il portavoce di Oracle assicura che nulla cambierà all'interno di Sun ma nessuno ci dice ad esempio, visto che sono stati spesi ben 7,4 miliardi per l'acquisizione, che fine faranno i prodotti Open di Sun.

Razionalizzando non si può pensare che Mysql venga abbandonato anche perchè occupa una certa quota del mercato dei database ed è certo che Java e Solaris faranno si che Oracle non si appoggi ad altri per le proprie applicazioni ed abbia un OS tutto suo e quindi verranno implementati.
Ma gli altri software? OpenOffice? E' pensabile che venga abbandonato? Sarà da considerarsi proprietario? Vi saranno destinate risorse o invece si tenterà di portare avanti StarOffice che è la suite office a pagamento di Sun?
Al momento non ci sono risposte ma solo supposizioni e previsioni per un futuro che non tutti vedono roseo.
Come sempre non possiamo che attendere di vedere le effettive conseguenze che questa acquisizione avrà su noi utenti ed eventualmente cercare alternative in caso i prodotti che usiamo venissero abbandonati o resi closed.

sabato 18 aprile 2009

Netbook:Linux sì o no?


In questi giorni ho letto molti articoli che affermavano quanto siano più diffusi i netbook con Windows rispetto a quelli con Linux ed è verissimo ma perchè questo accade? Ho una vera passione per i netbook, chi mi legge lo sa bene e quindi se mi trovo in un negozio che li vende mi fermo a guardare e valutare. Proprio ieri ho preso un volantino di Euronics dove c'era un'offerta relativa a un acer one che costava solo 199 euro e mi sono detta che era un ottimo prezzo e che il capriccio potevo levarmelo ma, guardando i dettagli, ho constatato che aveva Xp installato. Ottimo prezzo ma sarebbe stato anche inferiore con Linux. La verità è che i netbook con Linux preinstallato si sono visti solo i primi tempi, forse perchè i netbook appunto erano nati proprio per supportare questo sistema operativo ma poi i venditori stessi si sono affrettati ad esporre prodotti che la gente avrebbe acquistato sicuramente perchè conosceva quello che veniva proposto. Ecco perchè risultano più venduti quelli con Windows.
Io il netbook in offerta non lo prendo perchè anche se costa veramente poco, non intendo pagare una licenza per un sistema operativo che non userò. Voglio un netbook ma voglio acquistarlo come dico io e senza doverlo formattare appena a casa come ho fatto col laptop che aveva Vista preinstallato e che non ho nemmeno guardato. Non mi sembra giusto dover acquistare un prodotto che non abbia quanto chiedo e che per averlo debba pagare di più. Ma chi mi dice che altri non lo facciano e poi ci installino Linux?

venerdì 17 aprile 2009

Un corso veramente Open

Girellando su internet ho trovato un video realizzato dai ragazzi della mia scuola che stanno seguendo il corso format@zione. Ne parlo perchè, quando si parlava di partire con questo corso, del quale ho saputo solo quando è stato in fase di realizzazione, sono stata contattata per verificare le attrezzature e installare (sorpresa!) Ubuntu sui pc e il software necessario per il suo svolgimento.
Questo corso ha lo scopo di realizzare video, editarli e montarli usando software open source quali Cinelerra e Kino.

Ho avuto modo, sebbene non mi intenda di editing e montaggio video e non sia particolarmente portata per tutto quel che riguardi la grafica e tutto quel che ci gira intorno, che Cinelerra sia un ottimo software, che si installa molto facilmente anche se richiede, per forza di cose, un hardware non certo obsoleto. Kino avevo già avuto modo di vederlo e lo conoscevo anche se solo di nome sempre per la mia incapacità e chiusura mentale verso questo tipo di programmi.
Per installare Cinelerra ho seguito le indicazioni che si trovano sul sito ufficiale, dove si trova pure un'ottima guida per il suo utilizzo.
Non so chi abbia promosso questo corso ma so per certo che non si tratta di un LUG e le persone che lo tengono non sono esperte di Linux perchè ogni tanto vengo chiamata se ci sono problemi, ma so che finalmente e sempre di più ci si sta rendendo conto che si possono usare sistemi operativi e software non proprietari e che questi funzionano perfettamente e consentono di ottenere risultati pregevoli senza eccessive difficoltà.
E sono felice di poter dire che nel mio istituto sono ben due i laboratori che hanno Linux installato e che, anche sotto Windows, sempre più, vengono usati software OpenSource. Per ora mi accontento.

giovedì 16 aprile 2009

Minihowto:ripristinare il pannello di sistema su Ubuntu

Mi è capitato di recente di dover ripristinare su un portatile il pannello di sistema che era sparito. Basta cliccare col tasto destro del mouse sulla barra in alto e selezionare “nuovo pannello”. Vedrete apparire in alto un pannello vuoto. A questo punto, cliccandoci sopra sempre col tasto destro, selezionare “aggiungi al pannello” e, dalla finestra

scegliete quanto vi è utile, basta un doppio click.

Come sempre, semplice e veloce :)

venerdì 6 marzo 2009

Yahoo! answer: come rendere un pessimo servizio

Ho un account Yahoo e, ho voluto dare un'occhiata a questo servizio di domande e risposte che Yahoo mette a disposizione dei suoi utenti. Una bella e interessante iniziativa certo ma purtroppo molto mal sfruttata e poco controllata e per controllo intendo la verifica delle risposte da parte degli amministratori, perchè queste, in molti casi, vengono date in maniera errata e altrettanto spesso scelte come migliori.
Mi è toccato leggere, ad esempio, che "Linux è il nome della società che crea sistemi operativi" condita da altre amenità e questa è stata scelta come migliore risposta.
Il sistema dei punti dovrebbe servire per invogliare gli utenti ad aiutare gli altri (si guadagno se si risponde, se ne perdono se si chiede) ma questo porta anche alla visione di risposte tipo "wow" e "che bravo".
Il linguaggio usato è quello degli sms e da questo deduco (spero) che i frequentatori siano tutti adolescenti ma non posso non rammaricarmi ugualmente per la violenza che subisce la nostra lingua.
La maggior parte dei frequentatori fanno richieste che verrebbero soddisfatte in pochi secondi da Google (troppa fatica), molti lo usano per farsi fare i compiti senza poter verificare l'attendibilità della fonte se omessa.
Mi sono divertita a "fare i compiti" di qualcuno e a dare qualche risposta frammentaria nel perfetto stile dei frequentatori e ho avuto ben due risposte migliori anche se sono rimasta al livello 1 e non avrò in premio il servito di piatti :)
Ironia a parte, mi sembra uno spreco di risorse da parte di Yahoo che potrebbe fare in modo di migliorare la qualità del servizio e non lasciare che continui ad essere la burletta della rete.

venerdì 27 febbraio 2009

Minihowto:Installare Flash Player 10 su Firefox

Ero certa di averli i plugins di Flash Player su Firefox, ma ieri non ce n'era più traccia. Ho lasciato fare a Firefox, cliccando su "installa plugins mancanti" ma... nulla. Infatti scrivendo nella barra degli indirizzi about:plugins, non risultava che i plugins fossero installati, sebbene quando provavo a reinstallarli mi dicesse il contrario. Ovvio che da qualche parte erano ma, visto che non mi andava di cercarli, ho deciso di utilizzare la riga di comando:

wget http://fpdownload.macromedia.com/get/flashplayer/current/install_flash_player_10_linux.tar.gz
tar zxvf install_flash_player_10_linux.tar.gz
cd install_flash_player_10_linux sudo ./flashplayer-installer

In questo modo l'installazione è partita. Da sottolineare, solo che ad un certo punto viene richiesta la directory nella quale inserire i plugins e la mia è /usr/lib/firefox-3.0.6, va data quella della versione di firefox che usate, in caso contrario vi dirà che non è la directory giusta.
L'installazione è terminata e ogni cosa è al suo posto: semplice e veloce.

martedì 17 febbraio 2009

Più distribuzioni = più libertà di scelta


Ho trovato molto interessante l'ultima intervista rilasciata da Linux Torvalds in merito alla necessità di mantenere più distribuzioni di Linux e condivisibili le sue affermazioni relativamente al fatto che i bisogni degli utilizzatori sono diversi ed è impossibile creare una distribuzione che si adatti alle esigenze di tutti.
E' pur vero che chi usa software open ha la possibilità, in base alle proprie esigenze, di modificare e riscrivere a piacimento ma, in questo caso, non si terrebbe conto di chi non ha gli strumenti per poterlo fare.
E' bene che ci sia libertà di scelta quindi, ma anche diversificazione dell'offerta, tenuto conto appunto che l'utenza ha diverse esigenze e diversa preparazione. E' bene che chiunque voglia passare a Linux non abbia limitazioni e non sia necessariamente una persona esperta di programmazione o un sistemista qualificato. E' bene che tutti siano messi in condizione di installare il sistema operativo che preferiscono senza dover ricorrere a paginate di documentazione per risolvere problemi o affidarsi a comunità scorbutiche e poco inclini ad aiutare chi ne ha bisogno.
Sono questi, ne avevo già parlato, i peggiori difetti di Linux, non la pluralità distribuzioni, perchè ne esistono in effetti di molto semplici e intuitive (v. Ubuntu o Knoppix) ma ancora siamo lontani, per quello che riguarda l'installazione di pacchetti "dall'avanti e avanti" ai quali sono abituati gli utilizzatori di Windows.
A questo proposito, ho letto molti commenti, sulla necessità di creare uno standard relativamente all'installazione dei pacchetti, da affiancare a tutti i vari modi di "spacchettizzare" per aiutare i neofiti e mantenere le abitudini dei fedelissimi.
Anche quest'idea mi piace molto, e lo standard sarebbe utile specie quando non si trova il pacchetto adatto alla propria distribuzione e si deve, parlo per me, ammattire per convertirlo o per installarlo correttamente nelle giuste directory.
Ma ciò che più mi piace, in questo contesto, è che ognuno di noi può dire la sua e provvedere affinchè, tre tutte le distribuzioni, tra tutti i software, tutti, a vari livelli di conoscenza e con varie difficoltà, riescano ad avere sul proprio pc proprio quello che hanno scelto di installare con consapevolezza e piena libertà di movimento.

Idee per il desktop

Una mia collega mi ha mandato alcune foto, fatte da lei, che trovo molto adatte ad essere usate come sfondi per il desktop









lunedì 16 febbraio 2009

Lo zoo OpenSource


Mi piacerebbe sapere com'è nata l'associazione tra animali e software OpenSource e a chi è venuta l'idea di far sì che dopo un pinguino con tanto di nome, Tux, associato a Linux nascessero tante altre mascotte.
L'unica cosa che so è che Tux è stato realizzato con Gimp da Larry Ewing nel 1996 e che il suo nome sarebbe un acronimo derivato dalla "fusione" di Torvalds e UniX.
Ma gli altri animali? C'è, per citarne alcuni, uno gnu per GNU (e qui l'associazione è palese), un drago per KDE, un topo per xubuntu, cambia l'animale a ogni versione di Ubuntu (c'è oggi uno stambecco intrepido), un camaleonte per Suse.
Si tratta di un vero e proprio zoo, ho visto pesci, tartarughe, squali, alci... E vogliamo dimenticare la volpe di Firefox? Il piccione viaggiatore di Thunderbird? E sono due rondini quelle che vediamo sul logo di OpenOffice? Anche se a dire il vero sul sito ufficiale mi sembra ci sia un piccione. Il programma di grafica Gimp (appena citato), ha un coyote.. Potrei continuare perchè i software OpenSource sono tanti ma la mia curiosità rimarrebbe insoddisfatta. Scelta di mercato? Forse, ma fa nascere un'altra domanda: Perchè gli animali e non altro? Perchè si ricordano meglio o perchè gli sviluppatori OpenSource li amano? Vorrei tanto conoscere la risposta! Rimarrò anche con questa curiosità? Spero di no!

venerdì 13 febbraio 2009

Un fiore perfetto per San Valentino

Anticipo di un giorno gli auguri agli innamorati che frequentano il mio salotto, citando Gertrude Stein:
una rosa è una rosa è una rosa è una rosa

e... aggiungo, non serve altro, solo che sia blu :)
Felice San Valentino


mercoledì 11 febbraio 2009

L'evoluzione del phishing:false multe sull'auto e virus sul computer


Dal momento che sono interessata alle bufale, ogni tanto apro il blog di Paolo Attivissimo e ho trovato questa divertente e ingegnosa tecnica di phishing che si sono inventati a Grand Forks, cittadina del South Dakota, dove molti automobilisti si sono trovati sul parabrezza una multa per aver violato le regole del parcheggio.
Sulla falsa multa viene indicato un sito web che proverebbe la violazione del codice stradale (si troverebbe pubblicata la foto della vettura incriminata), nonchè le istruzioni per saldarla.
Il sito in effetti nasconde un trojan che Symantec e McAfee chiamano Vundo mentre per Kaspersky si tratta di Monder.
Secondo il Sans institute, dal cui sito è tratta la foto che vedete, i malcapitati si trovano una finestra del browser che informa della presenza di un virus e invita a installare un antivirus che contiene in realtà codice dannoso. Mi domando in quanti ci siano cascati.
E se invece non fosse una forma di phishing? E se fossero stati i vigili? Vedremo se ci saranno sviluppi o nuove trovate.
In effetti non è una news questa, mi è capitato di trovare annunci nei negozi, una volta anche a scuola, su siti web assolutamente da non visitare, sms ai quali non rispondere o numeri di cellulare da evitare, raccolte fondi con sito web allegato, false petizioni e quant'altro. Un pò diverse certo ma sempre bufale e truffe che incrociano cartaceo e digitale. Ne vedremo ancora....

venerdì 30 gennaio 2009

Gennaio:pioggia di pinguini


Questo mese ha portato una miriade di notizie a tutti coloro che seguono Linux e l'OpenSource, novità significative e importanti che fanno pensare che finalmente gli utenti, ma non solo, stiano apprezzando sia il sistema operativo open, sia i software che ci girano.
In questi giorni la rete è satura di notizie che riguardano l'interesse del Presidente Usa verso i software Open. Obama avrebbe infatti interpellato residente di SUN, Scott McNealy, al fine di valutare su come poter inserire il sofware libero all'interno del governo per migliorare la sicurezza, ottenere una maggiore qualità del software e, cosa non priva di importanza, ridurre i costi.
Se questo dovesse accadere sarebbe un successo senza precedenti.
Parallelamente la Russia vorrebbe un sistema operativo non proprietario e "fatto in casa", una sorta di Linux adattatabile sia alla didattica che a ogni altra esigenza,comprese quelle della pubblica amministrazione.
Infine giunge voce, che smentisce quella del fallimento delle vendite dei laptop con Linux preinstallato, secondo la quale Microsoft sarebbe alquanto preoccupata del crescente successo che invece questi hanno e lamenta le perdite subite addebitandole proprio a Linux.
Qualcosa sta davvero cambiando!
Infine chiudo questa carrellata di notizie con una che mi dà particolare soddisfazione:Linus Torvald ha lasciato KDE e si è quindi autoaggiudicato la palma di idiota, visto che in passato aveva definito così gli utilizzatori di gnome tra i quali c'è anche la sottoscritta. Ma Torvalds non fa parlare di sè solo per questo, in questi giorni ha infatti rilasciato un'intervista nella quale prevede il rilancio di Microsoft che con il nuovo Windows 7 sta cercando di ovviare alle deficienze di Vista nonchè di superare le lungaggini del ciclo di sviluppo dei suoi software. Da che parte sta?
Un gennaio proficuo dunque e veramente burrascoso... in tutti i sensi!

mercoledì 28 gennaio 2009

Comunità' open o caste chiuse?

Sono delusa, lo devo confessare, delusa e anche un pò indignata, nei riguardi di tutte le comunità Linux.
Oggi cercavo di risolvere un problema che avevo con l'installazione di un software e ho visto che molti altri erano nella mia situazione e chiedevano aiuto sui vari forum. Nel leggere le risposte che utenti senior, moderatori, admin, ecc davano ai malcapitati (ebbene sì lo erano) non ce n'era una che fosse cortese o esplicativa:tutti coloro che frequentano questi forum, per scienza infusa, devono conoscere ogni cosa. Quando non si diceva malamente all'utente di leggersi la documentazione su un comando, gli si dava una spiegazione frettolosa e poco chiara per un non esperto. Ma se uno pone domande di un certo tipo esperto non è e va trattato come tale. Con garbo gli va spiegato tutto perchè non fugga dal forum e da Linux.
Ma tutta sta condivisione della conoscenza dove sta? Tutti i discorsi solidali che sento fare sono solo parole? Vedo caste chiuse non comunità open e questo mi rattrista molto.
Non mi riconosco in queste persone, non faccio parte di queste caste:uso Linux e non posso considerarmi una grande esperta ma sono disponibile a condividere ogni mia nuova "scoperta" e a postare tutti i problemi che mi capita di avere e di risolvere perchè, lo ripeto, Linux non è per tutti, perchè ci vuole tanta pazienza ma non è nemmeno appannaggio di una casta.

venerdì 23 gennaio 2009

Dell Inspiron Mini 9:il mini laptop perfetto


Ho una vera passione per i mini laptop, ne avevo già parlato, e oggi ne propongo uno che trovo veramente perfetto, il Dell Inspiron Mini 9. Viene venduto con Ubuntu 8.04 preinstallato ed in questo momento è in promozione a 299 euro. Viene proposto in due varianti di colore:bianco e nero.
Ho notato con sorpresa che oltre ad avere una distribuzione di Linux non ad hoc come gli altri mini laptop, è utilizzabile anche e soprattutto da chi Linux non lo ha mai visto. All'accensione basta dare il nome utente ed è pronto per l'uso, ha installato "di serie" tutto il software di uso più comune e anche diversi plug-in (ad es. Flash).
Le sue caratteristiche sono le seguenti:
  • colore bianco o nero
  • Intel® Atom Processor® N270, 1.6GHz/533Mhz FSB/512K cache
  • scheda mini 802.11g
  • display LED lucido 8.9 pollici (1024X600)
  • hard-disk da 8GB (4GB o 16GB)
  • 1GB ram (512MB o 2GB)
  • webcam installabile a richiesta
  • Ubuntu Linux MID Edition 8.04 (o Windows XP Home)
  • bluetooth (no bluetooth)
  • Un altoparlante esterno



Invidio tutti i non cecati che ne sono in possesso e la mia collega che ne ha appena comprato uno e che lo userà con perfidia sotto il mio naso :)

domenica 18 gennaio 2009

La crisi tocca anche Google mentre l'UE se la prende con Microsoft

La crisi si fa sentire anche in casa Google e anche in questo caso, come per Microsoft, si parla di licenziamenti (sembra 100) ma anche di una riduzione per quel che riguarda le assunzioni.
I settori in crisi e che presto chiuderanno riguardano le web application, che non hanno raccolto molti consensi e, anche se (io ne sono convinta), saranno il futuro, non siamo ancora pronti ad accettare un uso di internet che riguardi le nostre operazioni di tutti i giorni. E Quindi vedremo chiudere Google Notebook, Google Catalog Search,Dodgeball e Google Mashup Editor, mentre sembra che anche Google Video avrà vita breve e che tra qualche mese non permetterà più l’inserimento di nuovi contenuti, fermo restando che i video on line si potranno visualizzare ancora. Diversa sorte subirà Jaiku che diverrà OpenSource e quindi non saranno più gli sviluppatori Google ad occuparsene.
Crisi è vero, ma anche, come dicevo, scarso interesse e poca abitudine verso questi prodotti e comunque non mi sembra si tratti di una crisi di grandi proporzioni, come sembra invece quella che sta investendo Microsoft dove i licenziamenti sono maggiori e dove i settori che stanno chiudendo, andavano benone.
Ad infierire poi, in questi giorni, c'è anche L'UE che ha ripreso "la guerra dei browser", accusando il colosso di violare le norme antitrust a causa del "legame" Windows-Explorer. Ennesima multa? Staremo a vedere.
Tutto questo mentre si parla di Windows 7 che altro non sarebbe che una versione alleggerita di Vista. Sarà un altro flop? Solo il tempo e gli utilizzatori potranno dirlo. Io di sicuro non sarò tra questi.


domenica 11 gennaio 2009

Genitori e figli si incontrano in rete:scandalo

Qualche sera fa, in un servizio del TG nazionale, ho ascoltato tutta una serie di stereotipi che mai mi sarei aspettata.
Il servizio era incentrato sul fatto che molti figli "trovano" i propri genitori su internet e qui pioggia di interviste perchè questo fatto è assolutamente inusuale e impossibile e accade perchè i genitori cercano di seguire i propri pargoli. Ovviamente le risposte degli intervistati confermavano le teorie di chi faceva le domande.
Non nascondo il mio stupore nel sentire tutte queste ovvietà che avrebbero potuto trovare un certo fondamento quindici anni fa quando i genitori avevano paura anche di toccare il mouse e, se fosse sempre così, sarebbe lecito domandarsi come potrebbero dei genitori inesperti controllare un figlio.
Sarebbe bastato, prima di infarcire un servizio di luoghi comuni, fare un pò di conti e ragionare razionalmente per capire che i veri figli di internet non sono i giovani diciassettenni bensì i loro genitori e che non c'è da meravigliarsi se un figlio trova il proprio padre o la propria madre ad esempio su un messenger o su Facebook.
E' vero che ci sono ancora persone che hanno una vera idiosincrasia verso i computer, ma è anche vero che sono davvero rimasti in pochi perchè oggi senza un computer anche la comunicazione è compromessa.
Ho molti colleghi per esempio, che pur non avendo mai acceso un pc, oggi usano skype o le webmail per comunicare con i loro figli lontani e scoprono piano piano le meraviglie di internet. Se era questo che il giornalista del TG intendeva per "seguire" i propri figli posso essere daccordo, solo che questo caso non veniva citato.
Nessuno che abbia detto che una persona può essere un genitore attento ma anche una persona assolutamente integrata nel suo tempo. Sempre retrogradi devono essere 'sti genitori?

martedì 6 gennaio 2009

Microsoft: è crisi?

E' tempo di crisi, ce ne accorgiamo tutti ogni giorno e non solo seguendo i notiziari. Da questi apprendiamo che la crisi non c'è solo nel nostro Paese ma che coinvolge tutto il mondo. Crisi dunque e crisi anche per Microsoft. Sembra infatti che il colosso di Redmond dovrà licenziare ben 15 mila dipendenti e, sebbene questa voce non sia stata ancora confermata, la notizia sta circolando in rete da giorni e non è stata smentita anche se c'è chi dice che non si tratta di crisi ma di riorganizzazione. In realtà si parla di chiudere o di dismettere determinati settori che fino a poco tempo fa erano il fiore all'occhiello di questa azienda e, comunque si voglia infiocchettare la notizia, se fosse vera la voce dei licenziamenti, di espansione certo non si tratta.
Un brutto anno per Ballmer dunque, per nulla positivo da quando ha preso le redini di questo colosso che mai aveva avuto scossoni e mai aveva dato segni di cedimento strutturale. E se tra i licenziati ci fosse pure lui?
Ora tutto il mondo aspetta di sentire cosa avrà da dire il CEO più famoso del mondo, il giorno della presentazione, al Ces di Las Vegas, del nuovo sistema operativo Windows.