sabato 28 novembre 2009

Un tempo ci si vedeva in piazza adesso c'è Facebook

Non amo i social network, non mi piaceva second life quando ebbe il suo boom nè mi piace Facebook, il nuovo giochino di tanti ragazzi e non solo.
Mi chiedo cosa provochi questa grande attrazione fino a farlo diventare come una droga. Ho provato a chiederlo a un campione di ragazzi tra i 16 e i 19 anni e mi hanno solo saputo rispondere che lo trovano divertente. Divertente? Cosa c'è di divertente a chattare con le solite persone che si vedono tutti i giorni? A fondare gruppi per vedere quanto ci sta antipatico chi? a organizzare cene quando basterebbe mettersi daccordo di persona? a rispondere a test che poi serviranno per fare statistiche? Credo che sì sia divertente ma per chi l'ha inventato e sfrutta ogni dettaglio dei singoli utenti per far denaro. Leggevo che i dati personali vengono ceduti ad aziende, che tutto quanto pubblicato passa di proprietà, che non ci si possa cancellare dal database se non si vuole più utilizzare: ebbene ciò non importa nulla a chi lo utilizza.
Qualcuno ha scritto che gli utenti dei social network sono persone sole o timide ma questo posso capirlo per chi usa second life dove ci si inventa una vita e la si vive in parallelo ma non per Facebook dove invece, spesso e volentieri, gli utenti si conoscono personalmente. Eppure qualcosa c'è che attira, che io non riesco a vedere ma che porta i ragazzi, gli studenti, ad aprire quelle pagine ogni volta che giro gli occhi, pur sapendo che c'è una punizione in agguato se verranno colti sul fatto. Sarà che ultimamente preferisco i rapporti personali a quelli virtuali, che mi piace fare una passeggiata piuttosto che passare un pomeriggio libero davanti al pc, che mi piace vedere un sorriso piuttosto che uno smile, sarà per questo che non capisco e trovo deprimente non vivere ma immaginare di farlo.

Nessun commento: