mercoledì 13 agosto 2014

Chiacchiere e dintorni e....Ma il Pear Pad lo vogliono produrre???

E' molto che non scrivo... Troppo. Quello che posso dire è che ho lavorato così tanto da non avere un minuto da dedicare ai miei lettori (mi sento molto Dostoevskij quando scrivo queste parole, ma si sa sono molto modesta!). E' stato veramente un anno pieno ma anche ricco di soddisfazioni che non sto a dettagliare non solo per evitarvi il tedio ma anche per non fare autocelebrazione. 
Finalmente son tornata ad aprire il blog che pensavo fosse morto e invece ho visto che va anche senza di me segno che davvero nessuno è indispensabile.
In particolare mi è cascato l'occhio sul numero delle letture e in particolare su quelle relative al post sul Pear Pad.
Possibile che ne abbiano fatto solo un giocattolo? Sbancherebbe nelle vendite.
Un'altra cosa interessante che voglio condividere è che, dopo aver tenuto per mesi un vecchio Acer travelmate su un tavolino (sempre per mancanza di tempo), in questi giorni ho installato Wheezy e, al solito, non senza fatica. Ma di questo vi racconterò dettagliatamente in un prossimo futuro (spero).
E che adoro le smart Tv lo vogliamo tacere? Samsung ovviamente ma ne ho viste belle anche LG e Sony. A che serve il pc ormai? La sola cosa alla quale  non so abituarmi è lavorare con la tastiera a video e quindi ho una tastierina wireless con trackball.
I ladri invece adorano il Nissan connect e infatti lo hanno asportato, in maniera veramente competente devo dire, dalla mia e da molte altre Nissan in tempi veramente da record.
Per finire, sono molto addolorata per la morte di Robin Williams che rimane uno dei miei attori preferiti e avrei preferito che uscisse di scena come nell'Attimo fuggente cioè con dignità ma evidentemente era una persona molto fragile e tormentata. SIcuramente ha trovato la pace che cercava.
Per il resto leggo gialli, come sempre d'estate, mangio dolci, bevo caffè e finalmente mi riposo!

domenica 20 aprile 2014

Arrivederci a Gabo che vivrà sempre nei suoi libri

Ho aspettato.... In questi giorni non si parlava d'altro e non volevo aggiungere nulla ma davvero non posso non unirmi al coro, dare il mio personale saluto a Gabriel Garcia Marquez.
L'ho amato molto, come si ama chi sa emozionarti da subito, da quel :
"Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio"
Ho letto e riletto "Cent'anni di solitudine" provando sempre le stesse emozioni, amando tutti i personaggi e vivendo a Macondo.
Da molti anni cerco uno scrittore che mi regali le stesse senzazioni che Marquez mi trasmette e oggi sono consapevole che sarà impossibile sostituirlo nel mio cuore di lettrice.
Ho letteralmente divorato tutti i suoi libri restando alla fine con gli occhi chiusi e il tomo sulla pancia ad assaporare tutte le sensazioni che mi avevano emozionato e a conoscere meglio personaggi che libro dopo libro mi diventavano sempre più familiari.
Lo saluto quindi sperando che sia vicino a Santiago Nasar che non è riuscito a salvare e con parole, le sue, che mi sembrano le più appropriate, tratte da un altro libro che prediligo "L'amore ai tempi del colera":
 "Il medico scostò la tenda nera della finestra per avere più luce, diede prima un rapido sguardo agli undici fogli scritti da tutte e due le parti con una calligrafia comprensibile, e non appena ebbe letto il primo periodo capì di aver perso la comunione di Pentecoste."

Lo saluto anche con la consapevolezza che un grande artista non muore mai:parte soltanto.

domenica 16 marzo 2014

Minihowto:errore insserv installando cups e impossibilità a installare samba

Come sapete ho una stampante Samsung che è  periferica di un pc con Windows e fino all'ultimo aggiornamento della mia Squeeze andava tutto a meraviglia, finchè mentre veniva appunto aggiornata una libreria è apparso un errore su cups. Veniva rilevato che non era installato correttamente.
Inizio a cercare in rete una soluzione e non trovo niente.... Disinstallo e provo a reinstallare e giù errori insserv tra cui questo:
insserv: Max recursions depth 99 reached
e alla fine il pacchetto veniva lasciato non completamente installato e non configurato, ovviamente dipendenze incluse.
Le ho provate tutte, anche le soluzioni che davano per risolutive del problema ma senza risultato.
Ho cominciato a cercare gli errori uno per uno ed è stata proprio la riga che ho postato a farmi trovare la soluzione. Ho seguito le indicazioni, rimosso e reinstallato cups e tutto è andato a buon fine.
Invece con Samba, che dava problemi da prima di cups non ho avuto successo. Stessa situazione che con cups, cioè pacchetto parzialmente installato e non configurato ma andando a rimuovere questo strano errore:
Il pacchetto si trova in uno stato di inconsistenza grave  è necessario reinstallarlo prima di rimuoverlo.
Cosa impossibile perchè se andavo a reinstallare diceva che dovevo rimuovere... Da batterci la testa e non solo. Non ho trovato soluzioni e per non vedere ricomparire l'errore ad ogni installazione di software o aggiornamento di sistema ho preso la drastica decisione di aprire il file status:

# gedit /var/lib/dpkg/status

cercare samba e rimuovere tutto quello che riguardava il pacchetto.
Ora samba risulta non installato ma almeno non ho gli antipatici problemi della segnalazione degli errori.
Ovviamente non mi do per vinta e se troverò la soluzione sarete i primi a saperlo :)

giovedì 6 marzo 2014

I call center incrementano davvero le vendite?

Ogni giorno ricevo almeno quattro telefonate da call center di aziende diverse che mi chiamano pure alle 10 di sera per propormi prodotti o contratti e anche se sono stufa di essere importunata ho smesso di essere scortese con gli operatori perchè è gente che lavora per una miseria e non trovo corretto che oltretutto sia  insultata. Quello che perà mi domando è quanto costa alle aziende questo circo e quanto vada ad incidere sul prezzo di quello che eventualmente acquistiamo e se questa cosa renda.
Per quello che mi riguarda quando mi serve qualcosa non aspetto che me la propongano, sia che si tratti di cambiare fornitore di servizi o di acquistare una crema (sì chiamano anche per questo): mi informo, valuto e decido.
Penso che molte altre persone agiscano in questo modo. E allora mi domando, visto che tutti ci  lamentiamo, che cerchiamo vie per non essere infastiditi, i call center funzionano? Riesce qualcuno a concludere un contratto? C'è qualcuno tanto paziente che ascolta la poesiola degli operatori e poi si lascia convincere dalle offerte strabilianti che nella maggior parte dei casi sono per breve periodo e poi i costi lievitano e il risparmio sfuma?
Evidentemente sì mi rispondo ma mi piacerebbe sapere come, specie se si pensa che crescono a vista d'occhio. Purtroppo non ho trovato statistiche sui guadagni delle aziende che si affidano a questo sistema di vendita ma molte lamentele da parte di chi invece ci lavora perchè è sottopagato e non ha possibilità di avanzamenti di carriera.

martedì 21 gennaio 2014

Disconnect: la parodia dei pericoli della rete

Non so cosa mi aspettassi da questo film ma non avrei davvero mai creduto che fosse possibile scrivere una sceneggiatura con tanti buchi e realizzarla senza notarli.
Il film inizia con la storia di un ragazzo che si prostituisce "virtualmente" dietro pagamento ovviamente ma la casa dove vive con altri che svolgono la sua stessa attività è fatiscente, è mal vestito, non ha i soldi per pagarsi un taxi, ha a malapena quelli che gli servono per l'autobus, eppure per sua stessa ammissione ne guadagna molti e riceve anche dei regali. Il tizio che li sfrutta è come un padre....Tralascio i tarallucci.
Poi c'è una coppia che ha perso un bambino, lui va (dice) fuori per lavoro e lo ritroviamo in un albergo a giocare on line e gli viene rifutata la carta di credito mentre nel frattempo sua moglie chatta con un uno. All'improvviso scopriamo che sono vittime di una clonazione della carta e  pensamo che sia un modo per lui per crearsi una scusa, che abbia speso tutto giocando. Invece  no! Si rivolgono ad un investigatore che fornisce i dati del tipo con cui chatta la moglie (il colpevole) e anche l'indirizzo e loro due entrano nella sua casa e in cantina trovano anche dei loro estratti conto cartacei. Ma... sorpresa! Non è lui l'hacker, è uno sconosciuto che usa un proxy. A questo punto avrei dovuto alzarmi e uscire ma c'è il figlio dell'investigatore che, con un amico e un profilo falso su un social network, si fa credere una ragazza dallo sfigato della scuola il quale a sua volta, dopo che "lei" lo ha sfidato, posta una sua foto nudo e quando questa viene diffusa tenta di impiccarsi e finisce in coma. I due ragazzini non hanno usato particolari accorgimenti per usare il profilo falso ma non vengono indivuati da polizia o FBI, è il padre del ragazzo in coma preso dai sensi di colpa che cerca gli amici del figlio, trova la finta ragazza, stabilisce un contatto e capisce tutto.
E' vero che la rete non è solo uno strumento meraviglioso, che nasconde tante insidie, ma per fortuna non è solo questo, tuttavia non ho davvero capito, in questo contesto,al di là della trama inconsistente di questo film, quale volesse essere il messaggio. Prostituitevi che è bello? Quanto sia facile trovare un hacker? Come sia importante parlare con i propri figli e non lasciarli a loro stessi? Ecco questo mi sembra un ottimo argomento ma è stato trattato marginalmente e superficialmente per lasciare emergere un padre, l'nvestigatore, che protegge il figlio cancellando il falso profilo e facendo sparire le tracce. Ottimo insegnamento!