giovedì 31 luglio 2008

Microsoft traveste Vista da Mojave e dona fondi ad Apache

Di una cosa dobbiamo rendere atto a Microsoft:non smette mai di stupirci! Sono infatti due le notizie che in questi giorni circolano in rete e non lasciano dubbi sulle capacità dei signori di Redmond di adattarsi a tutto.
La prima notizia riguarda il travestimento di Vista come un nuovo sistema operativo dal nome Mojave e fatto provare a 120 persone.
Vi meravigliata che tutte ne siano state entusiaste? A una fiera sembra tutto bello, se poi si guardano gli effetti grafici e tutte le inutità ovvio che l'esperienza sia positiva.
Il successo o meno di un prodotto si decreta solo usandolo e se la gente conosce poco Vista è segno che TUTTI coloro che lo hanno utilizzato davvero non ne parlano bene. Se un prodotto Microsoft è poco conosciuto un motivo valido ci sarà, altro che travestirlo e poi dire che non viene usato perchè poco noto. Sono forse poco note le precedenti versioni di Windows? Ha mai Microsoft avuto bisogno di ricorrere a simili mezzucci? Sono davvero scettica che le vendite aumenteranno solo facendo giochetti e non provvedendo a migliorare un prodotto che di difetti ne ha davvero ancora troppi!
Di tutte le persone che conosco e hanno utilizzato Vista, solo una è pienamente soddisfatta ma ha un hardware ultramoderno e non bada allo spreco di risorse perchè non deve stare a guardare visto che ha le migliori tecnologie a disposizione. Stendiamo un velo sulle altre mancanze come la licenza, la compatibilità, la sicurezza, ecc.
La trovata pubblicitaria è senz'altro di effetto ma coprirà i costi con le vendite?
L'altra notizia della quale volevo parlare è quella relativa alla donazione alla Apache Foundation annunciata alla OSCON, la conferenza dedicata al mondo opensource, per collaborare allo sviluppo di un progetto l'Adodb, che consente alle applicazioni PHP di comunicare con la maggior parte dei database.
La donazione è di 100000 dollari e, viene definita cospicua, da quasi tutti.... A me sembra veramente un'elemosina considerato quanto Microsoft spende per i suoi progetti.
Dal momento che sicuramente ne avrà un tornaconto non essendo un'organizzazione no profit, avrà quello che vuole a costo minimo e senza tutti i bug ai quali è abituata, senza contare che entra dalla porta principale, come Platinium sponsor, come lo sono già Google e Yahoo, in casa Apache. C'è da augurarsi che questo prodotto non peggiori, visto che Sam Ramji, direttore dell'Open Source Software Lab di Mcrosoft, ha promesso anche di aprire alcuni dei suoi formati e di fornire codice per lo sviluppo del progetto.

sabato 26 luglio 2008

Asus eeepc 900 un amore di mini laptop

Chi mi conosce sa che è più facile vedermi incantata davanti alla vetrina di un calzaturificio piuttosto che davanti a quella di un negozio di computer ma se mi avesse vista qualche giorno fa non avrebbe potuto credere ai propri occhi.
Devo confessare una cosa: ho perso la testa per l'eeepc 900! E' stato amore a prima vista verso quel piccolo laptop bianco, con uno schermo niente male, Linux come OS: il massimo!

Sono entrata nel negozio e ho visto che anche il prezzo era ottimo e non ho potuto fare a meno di confrontarlo con quello del Sony Vaio che costa oltre 1500 euro in più.
Vediamo un pò le differenze:






Specifiche tecniche Eee PC 900 con Linux
Devo dire che si trova anche con Windows XP home ma che il disco fisso è dotato di due dischi SSD da 4 e 8 GB mentre quello con Linux ne ha 20.
Per il resto le specifiche sono identiche.
  • RAM 1 GB
  • monitor da 8,9 pollici con risoluzione di 1024 x 600
  • WLAN: WiFi 802.11b/g
  • Memoria: 1024MB (DDR2)
  • Web-Cam: 1.3 Mega Pixel Video camera
  • Batteria: 2.5 / 3 ore a seconda delle condizioni di utilizzo
  • Communication: 10/100 Mbps Ethernet
  • Audio: Hi-Definition audio CODEC, microfono e speaker stereo integrati
  • 3 porte USB 2.0
  • VGA
  • SD/MMC card reader(SDHC)
  • Audio in
  • Audio out
  • AC Power, Output: 12V, 36W; Input: 100-240V AC, 50/60Hz universal
  • Dimensioni e peso: 225 mm (lunghezza) x 170 mm (profondità) x 31.3 mm (altezza), 0.99Kg (peso)
  • Accessori: custodia elasticizzata
Ed ecco quelle del Vaio CR11Z/R:

  • Processore: Intel Core 2 Duo T7100 a 1.8 Ghz, 2MB Cache L2, Frontside Bus 800 MHz
  • Chipset: Mobile Intel PM965 Express
  • Sistema Operativo: Windows Vista Home Premium Edition
  • Memoria: 2048 MB DDR2 (2x1024 MB)
  • Hard Disk: SATA 160 GB (5400 rpm)
  • Unità ottica: Masterizzatore DVD Dual Layer
  • Schermo: 14.1" X-black WXGA risoluzione 1280x800
  • Scheda Grafica: ATI Mobility Radeon HD 2300 + 335MB di memoria condivisa
  • Porte: 4 Pin iLink (IEEE1394) 400 Mbps, DC in, slot MemoryStick , slot SD Card, uscita audio, jack autoparlanti, jack microfono, RJ-11, modem, RJ-45, 2x USB, VGA, tv-out (S-video),slot Express Card
  • Networking: Modem 56K, Wireless LAN (54 Mbps) 802.11a/b/g, Ethernet Gigabit, Bluetooth 2.0 + EDR
  • Webcam

Certo è molto più potente e vorrei vedere visto che ha Vista come OS! Ma se fate il confronto qualità/prezzo, per quel che mi riguarda, non c'è storia.
Se pensiamo alla velocità con la quale i computer si svalutano è senza dubbio meglio avere qualcosa che abbia un prezzo contenuto e sia un ottimo prodotto per poter cambiare, se ne siamo abituati, senza doverci pensare troppo.
E' anche vero che Asus ha annunciato che presto metterà sul mercato un eee pc che costa circa 500 euro, sempre competitivo anche se un pò più caro perchè ha sempre un costo molto più basso rispetto al Sony.
Volete sapere se l'ho comprato? NO! Sono uscita dal negozio con la morte nel cuore perchè ho già un laptop e prenderlo sarebbe stato soddisfare un capriccio ma qualcosa mi dice che presto l'eee pc 900 (proprio quello!) sarà su questa scrivania perchè al cuore non si comanda!

martedì 15 luglio 2008

Ubuntu a pagamento? Scandalo!

Prima di scrivere su un argomento mi documento e mi soffermo soprattutto sui commenti agli articoli che sto leggendo.
Da qualche giorno fa notizia che Ubuntu 8.04 si trova in vendita a 19.99$ presso la catena Best buy accanto a tutti gli altri sistemi operativi notoriamente più costosi.
Lo scandalo nasce dal fatto che Canonical ha da sempre sostenuto che:
  • il software deve essere disponibile gratuitamente;
  • gli strumenti del software devono essere disponibili agli utenti nella loro lingua madre a prescindere dalle loro abilità;
  • gli utenti devono avere la libertà di personalizzare e modificare il software in qualunque modo lo desiderino.
Questo era contenuto nel 2006 nel manifesto di Ubuntu mentre oggi qui trovate questa dichiarazione:
"Libero e gratuito
Ubuntu è, e sarà sempre, libero e completamente gratuito. Non dovrete mai pagare alcun costo di licenza. Scaricate Ubuntu, usatelo e condividetelo con i vostri amici, familiari o colleghi di lavoro".
Inoltre un vecchio articolo di Repubblica citava:
"Nonostante l'esigenza di far quadrare i conti, tutte le versioni di Ubuntu sono e rimarranno, per ammissione dello stesso Shuttleworth, gratuite".
Cosa è cambiato da allora? Nulla, perchè chiunque lo voglia può sempre scaricare gratuitamente la versione di Ubuntu in vendita, usarla o modificarla come più gli piace, nel pieno rispetto della GPL, rispetto della quale si è avuto anche quando la distribuzione incriminata è stata messa in vendita.
Steve George spiega nel blog che Canonical si è accordata con ValuSoft, una società di distribuzione di software, perchè fornisca supporto agli utenti che acquisteranno la distribuzione, che il box in vendita contiene un CD, una guida e 60 giorni di supporto.

"L'obiettivo" scrive George, "è quello di fornire Ubuntu per gli utenti che vogliono il software e il supporto.
Renderlo accessibile attraverso Best Buy è la possibilità di raggiungere gli utenti che non sono a conoscenza di Ubuntu o che hanno una larghezza di banda limitata o non desiderino scaricarsi Ubuntu.
Le squadre di ValuSoft e Canonical hanno lavorato sodo sulla confezione per mostrare come Ubuntu sia un sistema operativo con software per soddisfare le necessità comuni che gli utenti hanno come "navigare sul web", "Productivity Suite" e "Email". Questo rende molto più facile per un consumatore di rendersi conto se Ubuntu è la distribuzione giusta per loro. Penso che il team abbia fatto un grande lavoro nel presentare Ubuntu in maniera semplice e concisa.
Portare Linux e il software libero a nuove categorie di utenti è fondamentale per la nostra missione e Canonical e ValuSoft, offrendo 60 giorni di servizio a supporto, rendono più facile per i consumatori installare e iniziare con Ubuntu. L'installazione di un sistema operativo di qualsiasi tipo è ancora un compito che mette paura a molte persone e offrire una 'mano' è una grande rassicurazione per il nuovo utente e contribuirà enormemente al successo del prodotto”.
Mi sembra che le motivazioni di Steve George siano più che encomiabili e anzi, voglio aggiungere, che vorrei vedere sempre più spesso sugli scaffali dei negozi distribuzioni Linux e non sempre e solo il solito prodotto al quale siamo abituati.
Ciò che mi ha più indignata, leggendo i commenti a questa notizia, è stato il fatto che gli utilizzatori di Linux non vogliono spendere, eppure non ho mai sentito nessuno lamentarsi quando comprava un pc con Windows preinstallato, dove la spesa era di molto maggiore e sopattutto imposta.
Nessuno impone di comprare Ubuntu se non vuole ma lasciamolo su quegli scaffali a testimoniare che la differenza esiste, che c'è varietà di prodotto, che un prezzo basso non vuole sempre dire poca qualità o poca cura del prodotto e chissà che prima o poi la maggioranza non si renderà conto che non esiste solo un sistema operativo e che se vuole provarne altri, con un supporto che aiuta passo passo, può farlo senza spendere cifre esagerate!

lunedì 14 luglio 2008

Howto: Convertire pacchetti con Alien

Introduzione

Chi usa Linux si rende presto conto che manca uno standard per quel che riguarda l'installazione di pacchetti e che può quindi capitare di dover installare un software che non è disponibile per la propria distribuzione.Per risolvere questo tipo di problema ci viene in soccorso Alien, un tool di conversione tra pacchetti da e nei seguenti formati: Red Hat (.rpm), Debian (.deb), Stampede (.slp), Slackware (.tgz), e .tar.gz.

Se Alien è già installato, troverete quanto potete leggere in questa guida, digitando da terminale:

$ man alien

Ho pensato di tradurlo quasi tutto e pubblicarlo perchè trovo sia comodo averlo a portata di mano e in italiano.


Installazione Alien


Prima di vedere come installarlo e come usarlo è bene sapere che Alien non tiene conto delle differenze tra le configurazioni delle diverse distribuzioni linux, quindi non conviene usarlo per sostituire qualcosa di essenziale come ad esempio init, libc, perchè potrebbe altrimenti danneggiare gravemente il sistema. In generale, se non si può disinstallare un pacchetto senza fermare il sistema, non conviene provare a sostituirlo con una versione alien.

Se alien è fatto partire senza i permessi di root, il pacchetto generato potrebbe avere proprietari e permessi sbagliati.

Per convertire in (ma non dal) formato .deb devono essere installati i pacchetti gcc, make, debmake, dpkg-dev, e dpkg.

Si noti che per il formato .tar.gz, alien semplicemente genera un pacchetto .deb o .rpm che contiene gli stessi file che sono nel file tar. Questi pacchetti funzionano correttamente solo se sono stati compilati seguendo l'organizzazione standard dell'albero delle directory linux. Si eviti di usare alien con i file tar che contengono anche il codice sorgente, a meno che non si voglia installare anch'esso insieme al pacchetto.

Quando alien elabora un file tar, assume che tutti i file in /etc siano file di configurazione.

sudo apt-get install alien

Esempi

Consiglio di leggere le varie opzioni e di trattare questi esempi come indicazioni.

Convertire .rpm in .deb

alien --to-deb package.rpm

sudo alien – d pacchetto.rpm

Installazione pacchetto.deb

sudo dpkg -i pacchetto.deb

Converte il pacchetto .rpm in .deb (la conversione in .deb è di default) e installa il pacchetto generato.


Rimozione pacchetto.deb

sudo dpkg -r nome_pacchetto

OPZIONI

Alien converte o pacchetti nel tipo desiderato, se questo non viene specificato, per default il pacchetto sarà convertito in .deb.

-d, --to-deb

Converte file in formato debian (default)

-r, --to-rpm

Converte in formato rpm

-t, --to-tgz

Converte in formato tgz

--to-slp

Converte in formato slp

-p, --to-pkg

Converte in formato pkg

-i, --install

Installa automaticamente ogni pacchetto generato, e rimuove il pacchetto dopo l'installazione.

-g, --generate

Genera una directory temporanea per i file che verranno inseriti nel pacchetto, ma non genera il pacchetto. Può essere utile quando si vogliano realizzare modifiche sui file prima di costruire il pacchetto. Il pacchetto può essere costruito da questa directory temporanea "debian/rules binary" per i .deb o "rpmbuild -bb .spec" per i .rpm.

-s, --single

Ha la stessa funzione di -g, ma non genera la directory pacchetto.orig. E' utile soltanto nel caso in cui si abbia poco spazio su disco e si desideri realizzare un pacchetto deb.

--patch=patch

Specifica la patch da utilizzare al posto della ricerca automatica in /var/lib/alien.

--anypatch

Forza la compatibilità delle patch con versioni diverse del pacchetto.

--nopatch

Non usa nessun file patch.

--description=desc

Specifica una descrizione per il pacchetto; funziona soltanto quando si converte dal formato tgz.

-c, --scripts

Tenta di convertire gli script che partiranno durante l'installazione e rimozione del pacchetto. Questa funzione è da usare con cautela perchè questi script potrebbero essere scritti per sistemi diversi da quello in cui si tenta di installare il pacchetto convertito.

-T, --test

Testa il pacchetto generato ed è supportato solo per pacchetti debian.

-k, --keep-version

Per default, alien incrementa di uno la versione di ogni pacchetto convertito. Con questa opzione alien non lo fa.

--fixperms

Ripulisce i permessi e le autorizzazioni di tutti i pacchetti. Questa funzione può essere utile se il pacchetto originale non è perfetto. E' utilizzabile soltanto per i pacchetti .deb.

-v, --verbose

Mostra ogni comando che alien esegue durante la conversione del pacchetto.

--veryverbose

Mostra ogni comando che alien esegue durante la conversione del pacchetto unito al rispettivo output.

ENVIRONMENT

Alien riconosce le seguenti variabili d'ambiente:

RPMBUILDOPTS

Opzione per passare a rpm quando si sta costruendo un pacchetto.

RPMINSTALLOPT

Opzione per passare a rpm quando si sta installando un pacchetto.

EMAIL

Se impostata, alien la assume come vostro indirizzo di posta elettronica. Gli indirizzi e-mail sono inclusi nei pacchetti .deb generati.

lunedì 7 luglio 2008

Gdium un soprammobile costoso

Mi occupo di informatica da tantissimi anni, quando ho cominciato i pc non esistevano ancora e si usavano enormi sistemi di elaborazione con enormi dischi ed enormi terminali non intelligenti.
Leggendo in questi giorni tutte le notizie relative al nuovo gioiello di casa Emtec, un bellissimo soprammobile, privo di disco fisso ma con uno schermo importante rispetto ai laptop low cost ai quali ci stanno abituando, mi viene da pensare che abbiamo fatto un passo indietro e che questo passo sia anche dispendioso perchè il portatile in questione costa da 379 a 399 euro.
Il Gdium pesa poco meno di 1 kg, ha 512 MB di memoria,un processore ST Microelectronics, webcam, cuffie e microfono integrati,collegamento wireless Wi-Fi 802.11, porta Ethernet, tre porte USB e un lettore di schede SDHC.
Il sistema operativo, Linux Mandriva, e molto altro software OpenSource risiedomo su una chiavetta USB, la Gkey.
E' vero che tutti andiamo in giro con una pennina USB, ma in questo caso, portarsela dietro diventa indispensabile perchè se la dimentichiamo o la perdiamo (cosa che a me capita spesso), rischiamo di esserci portati dietro un chilo di zavorra inutile.
Dove sta l'innovazione? Chiunque può portarsi il sistema operativo che vuole in una pennina spendendo molto meno, la Gkey dopotutto è da 8 o 16 Gbyte e Linux occupa meno spazio così come il software che di solito lo accompagna.
E se volessimo smontare il disco fisso dal nostro portatile quanto peserebbe? Non era meglio, anche solo per il sistema operativo, pensare a qualcosa di residente sul laptop? Pensate a un relatore che si è dimenticato la Gkey a casa e ha nella posta elettronica il materiale del suo intervento. Non può fare niente se non trova un vero computer! In compenso avrà un bellissimo e poco pesante elemento decorativo da far vedere alla platea.

domenica 6 luglio 2008

Firefox 3.0 e JRE

Ieri, molto diligentemente, ho scricato e installato Firefox 3.0. Ho fatto tutto da riga di comando perchè mi diverto di più e, siccome mi servivano, per un corso che sto seguendo sia Flash che JRE, ho provveduto a installare anche questi.
Per Flash tutto molto veloce, ma con JRE ho avuto tantissimi problemi. Ora è tutto a posto ma mi rimane il sapore amore di chi ha risolto aggirando l'ostacolo e non seguendo la procedura scelta.
Per prima cosa ho scaricato JRE in versione .rpm, l'ho convertito in .deb e ho eseguito l'installazione senza problemi. Ho verificato che ci fosse installata la versione scelta e ho aperto Firefox al quale non risultava che JRE fosse installato. Ho cercato in rete e ho trovato un howto che diceva che bisogna "dire" a Firefox come riconoscere questo componente, ma anche facendo così niente. Non sto a raccontare quanti tentativi ho fatto e tutti andati a vuoto, quanta documentazione ho letto senza risultati e senza imparare nulla di nuovo.
Come ho risolto? Copiando semplicemente la cartella plugins da Firefox 2.x a Firefox 3.0 e da qual momento è andato tutto benone.
Sfiga? Poca competenza? Non lo so ma so che ci ho perso un pomeriggio e non ho provato la stessa soddisfazione di quando installo qualcosa, ci ammattisco, ma risolvo seguendo la strada che sto percorrendo.