venerdì 26 settembre 2008

Sindrome da bufala: il 48181

Oggi pomeriggio ho ricevuto una chiamata da una voce registrata a volume altissimo, che mi avvisava che dopo il 30 di settembre, la mia linea non sarà abilitata ad effettuare chiamate verso i numeri che richiedono un sovrapprezzo. Per maggiori informazioni avrei potuto chiamare il 48181 e l'ho fatto ma non so perchè Telecom mi avvisava che il numero è inesistente.
E dopo? il solito giro su google e ho visto notizie delle più disparate:dalla bufala, al numero truffa, al costo eccessivo per la chiamata, ecc.
Mi sembrava francamente tutto inverosimile e così ho chiamato il 187 e ho parlato con un operatore gentilissimo che mi ha spiegato che è tutto vero e che i numeri a sovrapprezzo saranno disabilitati se non si richiede espressamente di mantenerli.
Niente truffa stavolta quindi ma solo un servizio verso chi spesso compone quei numeri con 144, 00ecc, pensando magari che siano gratuiti e si ritrova poi con un importo della bolletta veramente salato.

lunedì 8 settembre 2008

I numeri primi e Il premio Strega: un rapporto poco convincente

Amo leggere, leggo di tutto e finisco quello che ho cominciato anche se è noioso o non mi ispira emozioni. Non sono molti gli scrittori che sanno dare vita alle parole, far immergere il lettore fino ad identificarsi con i personaggi. Ricordo la prima volta che ho letto “I fratelli Karamazov”, quando diventavo un tutt'uno con i protagonisti e a quel punto, proprio in quel momento Dostoevskij mi riportava alla realtà scrivendo “caro lettore”, semplicemente, ricordandomi che stavo leggendo e che non ero parte della storia. Come fa? Mi domandavo.
Avrà vinto qualche premio? Servono i premi a consacrare un grande scrittore? Oggi pare di no se il premio Strega di quest'anno lo ha vinto un fisico che si è inventato scrittore. Accanto a Tomasi di Lampedusa, Levi, Pavese, Eco, Siciliano, troviamo questo emerito sconosciuto che con un titolo di grande effetto (e per quel che mi riguarda ingannevole) si è trovato tra i grandi della nostra letteratura. Parlo de “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano.
Ho voluto leggere questo libro perchè pensavo parlasse di matematica ma ho subito notato che non era così. La lettura è scorrevole (noi italiani non siamo tutti scrittori e cantanti?) ma i personaggi non hanno spessore, non sono che abbozzati, vanno per la loro strada immutabili, come se il percorso se lo fossero tracciato da soli.
Forse è più facile criticare che non scrivere mi si potrà dire ma certo l'autore, il fisico Giordano, avrebbe potuto documentarsi un po' meglio sugli argomenti dei quali trattava e avrebbe reso questo romanzo scialbo, senz'altro migliore.
Stendo un velo sulla stesura dei dialoghi, sulla scelta di abolire le virgolette nei discorsi diretti, sulla piattezza delle situazioni, sugli stereotipi ritriti e mi soffermo solo su ciò che mi ha parecchio dato fastidio.
I temi erano di attualità, anoressia, autolesionismo, diversità sessuale, ma sono argomenti dei quali non si può trattare in maniera superficiale e “da uomo della strada”, senza prima essersi fatti una cultura anche solo con ricerche e interviste.
L'anoressia di Alice è una burletta e se la trascina tutta la vita (o fino a che non si rialza? Era qui che voleva andare a parare il signor Giordano?). Una ragazza che cresce in una famiglia che non vede che la figlia ha qualche problema,che non va mai a curarsi, che vive quasi una vita normale, solo senza cibo. Ha mai visto una persona anoressica il nostro scrittore? E lo stesso dicasi di Mattia, che nessuno si sogna di far seguire, dopo che ha praticamente ammazzato la sorella e si procura ferite. Ci sono anni di analisi e di cure psicologiche dietro questi drammi! Invece i nostri protagonisti e le loro famiglie vivono le loro vite, un po' stranamente, ma giusto un po'.
Casualmente i due si incontrano, per mezzo della Barbie di turno, che mi fa domandare se il signor Giordano abbia studiato in un liceo americano o abbia visto uno di quei filmettini idioti sul bullismo delle ragazze pon pon.
Il matrimonio poi, con il dottore incompetente che non si accorge di cosa soffre la moglie, non vede che non mangia e che sì e no dovrebbe pesare 30 kg. Ha mai visto il nostro premiato autore le braccia di una ragazza anoressica?
Una vera chicca è però il fare immaginare al lettore che Michela sia ancora viva, perchè come tutti sappiamo, ci sono molte persone di buon cuore che vagano per i parchi alla ricerca di bambini randagi e che, quando li trovano, non lo rendono noto alle autorità o alla famiglia, li portano invece a casa e li curano amorevolmente tenendoli nascosti magari in uno scantinato perchè si sono resi colpevoli di un reato che si chiama sequestro di minore.
Quando chiudo un libro di solito assaporo le emozioni che mi ha lasciato, ripenso ai personaggi, mi documento sull'autore e sul periodo storico. In questo caso mi sono resa conto di aver sprecato un pomeriggio e di provare risentimento perchè mi sento presa in giro, perchè mi era stato promesso qualcosa di bello e invece non ho avuto che parole in fila che non prendono vita.

domenica 7 settembre 2008

Google Chrome open source ma non troppo

Che dire di Chrome? Se ne è letto a iosa in questi giorni, si è visto in tutte le salse, i commenti positivi si sono sprecati. E' vero è semplice, anche troppo, è veloce ... Ma la pagina iniziale dov'è? Non la trovo io che sono imbranata? Manca il pulsante e qui il minimalismo di questo browser mi pare eccessivo.
Non voglio aggiungere altro a quello che tutti hanno già scritto se non una piccola polemica del tutto personale.
Si parla di browser open source ma l'open source, che per definizione va a braccetto con Linux, in questo caso ha sposato Windows ed è un grosso controsenso. Mi pare fortemente discriminante che per installare e provare Chrome abbia dovuto farlo usando il not emulator Wine.
Ma non si era detto che Google contrastava Microsoft? Che voleva prenderne il posto facendo sfruttare esclusivamente le risorse web? Va a farlo a casa sua se è così invece di usare e sfruttare l'open source a pieno! Una beffa?
Staremo a vedere come sempre. Io posso solo dire che continuerò ad usare Firefox, che sarà meno veloce, meno minimalista, però a me piace tanto!!!!!

venerdì 5 settembre 2008

Tour tra i portatili

Con i portatili sono sfigata perchè anche quello che avevo recuperato ha esalato l'ultimo respiro e allora mi son detta, facciamo un pianto e un lamento e compriamolo nuovo.
Come prima cosa ho fatto un giro su internet per farmi un'idea sui prezzi, niente aste perchè non ho pazienza, ed ho constatato che i prezzi non erano poi diminuiti come si diceva, semmai il contrario. Ho constatato anche che quelli con Windows XP costano di più di quelli con Vista Home. Niente sistema operativo? neanche a parlarne o, nei rari casi in cui si trovano, prezzi esorbitanti (????).
I mini laptop? ne ho parlato benone qualche tempo fa, ma ora che mi sono trovata in condizioni di dover acquistare, mi son resa conto che in effetti non sono che un giocattolo costoso e una spesa che si farebbe solo per levarsi un capriccio. Lo schermo è inesistente e, per una cecata come me, non è cosa da poco, e se si considera il rapporto qualità/prezzo non c'è storia. Sono piccoli in tutto e anche se si possono espandere non si può andare in giro con quintalate di hardware aggiuntivo.
Alla fine ho comprato un Acer aspire con 3 GB di RAM, un bel disco fisso e uno schermo gigantesco con Vista Home premium preinstallato che ho subito sostituito con Ubuntu 8.04.
Una cosa che ho notato è che non ci sono dischi di ripristino ma che si deve provvedere a crearli. Ora a me non interessa, ma a chi compra questo portatile e intende mantenere il sistema operativo installato? Deve provvedere a sue spese (esigue certo) a crearsi il disco di sistema e dopo aver comprato una licenza. Non mi pare corretta sta cosa.
Non mi pare corretto che io abbia dovuto acquistare un computer con un sistema operativo che non volevo e che ho preso solo per il prezzo veramente conveniente e perchè era ottimo per le mie esigenze, ma mi dà molto fastidio che ho dovuto pagare qualcosa in più, fosse anche un euro, obbligatoriamente e senza possibilità di scelta. Ho formattato è vero, ho il sistema operativo che volevo ma ho dovuto acquistare anche una zavorra ingombrante e inutile.