sabato 5 gennaio 2008

Amore e tecnologia

Quando faccio viaggi lunghi in macchina, mi piace ascoltare la radio e, ho avuto modo di risentire una vecchia canzone di Mina, riproposta da Baglioni dal titolo "Se telefonando". A un certo punto la canzone dice: "Se telefonando io potessi dirti addio
ti chiamerei" e a me è venuto in mente una sorta di racconto che avevo scritto un paio di anni fa e che è rimasto parcheggiato sul mio disco fisso. Ovviamente sto per proporvelo e il motivo lo saprete alla fine.

Quanto male fa il cellulare

La vedo arrivare da lontano e il cuore fa le capriole: è bellissima ed è mia mi dice.
Michela ha 17 anni, lunghi capelli color seppia, un sorriso che leva il respiro, i jeans attillati a vita bassa, il golf corto. Mi corre incontro felice ed io la guardo attraverso il fumo della sigaretta mentre i miei occhi sprizzano felicità e vorrei correre ad abbracciarla a dirle quanto sono sbroccato per lei, che non penso più a niente, che vivo per sentire la sua pelle sotto le mie dita … ma non posso.
Ho appena compiuto 18 anni e sono il leader del mio gruppo, non posso dimostrare di aver perso la testa per quella ragazzina che mi fa sognare, devo dare l’esempio e fingermi sdegnoso verso le donne, continuare a ripetere che non sono che oggetti di piacere. Quanto è vero però! Quanto piacere mi dà stare con lei, mi fa dimenticare tutto: i problemi con la famiglia, con la scuola, con gli amici.
I miei genitori sono separati e vivo con mia madre e il suo compagno, non sono felice con loro anche se mi danno tutto perchè a me manca mio padre che non mi dava cose materiali, ma che con me ci parlava ed era una festa andare allo stadio insieme. Vive all’estero ora e non lo vedo da anni.
Mia madre non vede nulla, non sente l’odore dello spinello appena fumato, non mi dice nulla se rientro tardi o faccio sale a scuola: vive la sua vita.
Michela mi capisce e poi mi basta il suo sorriso e annegare nel suo mare di capelli per dimenticare tutto, anche il 4 a matematica e il sospetto che quest’anno non ce la farò ancora.
Domani faremo sale insieme a la porterò a vedere la nuova casa acquistata in campagna. Le farò trovare un enorme peluche con un cuore in mano con i nostri nomi al centro. Sono felice!!
Michela è strana, parla come se pensasse ad altro, non sorride e ha fretta di andarsene. Vado a scuola pieno di rabbia e la scarico tutta sull’insegnante e sulla mia compagna di banco, sbatto lo zaino per terra e il cellulare sul banco. Vorrei che nessuno mi chiedesse cos’ho ma sembra sia diventato lo scopo di vita di tutti saperlo.
Durante l’intervallo arriva un sms:è lei!!!!! Sono così felice che mi tremano le mani e ci impiego diversi secondi ad aprirlo e poi… mi cade il cellulare di mano. Elena lo raccoglie e legge: “Non ti amo più mi sono messa con Federico”.
Lacrime cocenti mi scendono sul viso, non riesco a fermarle:non voglio piangere! I miei amici mi guardano increduli, qualcuno ridacchia ma non riesco a smettere. Elena mi abbraccia ma la spingo via senza riuscire a smettere di piangere.
Sbatto il cellulare sul muro e lo spacco: ma si può mollare uno per sms?

Devo dirvelo io il motivo? No vero? A parte che forse siamo diventati un pò più vili con il mutare delle tecnologie, che evitiamo di guardarci quando dobbiamo dirci qualcosa di poco bello e diventa quindi comodo usare le tecnologie per evitare situazioni sgradevoli e ingestibili.

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