giovedì 6 marzo 2008

Personal computer:una fine annunciata

Molti anni fa, quando si cominciavano a diffondere i primi pc, partecipai a un ciclo di conferenze sulle telecomunicazioni e ricordo in particolare l'intervento di un anziano ingegnere che aveva lavorato per la NASA e che parlava di cose che sembravano fantascienza.
Le sue parole facevano pensare quasi a vaneggiamenti senili mentre oggi sto vedendo che quanto aveva affermato si è verificato e che quindi, tutti i mutamenti ai quali stiamo assistendo in fatto di telecomunicazioni non sono altro che la realizzazione di un percorso iniziato da almeno 20 anni.
Questa persona, di cui purtroppo non ricordo il nome, esordì dicendo che i pc sarebbero spariti e che tutto il traffico internet sarebbe passato per i cellulari e già questa dichiarazione, nel momento in cui i personal computer erano ancora una rarità e i cellulari poco diffusi, sembrò pura follia. Era strano sentire parlare di questo futuro da una persona così anziana che si faticava a seguire per il tono di voce affaticato e basso quando il futuro, a noi che eravamo abituati ai sistemi di elaborazione che prendevano una stanza, erano già i personal computer. Era incredibile pensare che nel giro di pochi anni, come ci veniva detto, avremmo ancora una volta dovuto stravolgere tutto e ricominciare da capo. In realtà di anni ce ne sono voluti di più di quanto ci veniva riferito ma oggi stiamo vedendo che effettivamente si può benissimo fare a meno del pc.
Infatti, già non serve altro, se siamo a casa, che un video touch screen, la possibilità di collegarsi in rete e poi troviamo tutto quello di cui abbiamo bisogno. Pensate a tutti gli strumenti per esempio che Google mette a disposizione:elaboratore testi e foglio di calcolo per fare due esempi banali, software che non necessitano di installazione e in più, la possibilità di memorizzare quanto abbiamo prodotto senza bisogno di un disco fisso. Lo stesso Bill Gates, che di solito non prendo sul serio, nei giorni scorsi ha affermato che nel giro di pochi anni useremo comandi vocali per la navigazione e che vi sarà una maggiore interazione tra uomo e macchina. Questa ultima cosa è una delle sue fissazioni se si ricorda che ha brevettato il corpo umano come trasmettitore di dati.
Tuttavia, al di là di ciò, la sua dichiarazione, alla luce di quanto stiamo vedendo, non è banale né tanto meno avventata.
E dei cellulari vogliamo tacere? Non sono forse diventati potentissimi computer? Dotati di sistemi operativi sempre più efficienti e di ogni altro software applicativo che li rendono per compattezza e praticità da preferirli ai laptop e perfino ai palmari che a questo punto non hanno più motivo di esistere.
Mentre le grosse aziende produttrici di hardware o colossi come Google si danno battaglia a suon di supercomputer, l'utente si trova a sfruttare e ad usufruire di questi mezzi potentissimi con un'attrezzatura ridotta ai minimi termini.
Non ci resta che adeguarci ancora una volta e sperare in degli occhiali (io in particolare) altrettanto futuristici e con lenti speciali, che ci facciano vedere quelle scritte così piccole che appaiono sugli schermi dei cellulari, in attesa di poter utilizzare la voce.




1 commento:

Gatto Silver ha detto...

Boh, nel frattempo tutti i progetti di computer net-centrici (ultimo il network computer di Oracle) hanno stirato le zampe; al contrario, ora si dotano perfino i televisori di capacità di elaborazione e di dischi rigidi. Secondo me si va verso un qualcosa che non è ancora definito completamente, ma somiglia molto al grid computing.