martedì 19 febbraio 2008

La sicurezza tra closed e open source

Molto rumore stanno facendo in questi giorni le falle del kernel Linux che, consentivano(ne parlo a passato) tra l’altro, all’utente di avere privilegi di root. Molto rumore dicevo, perché di gravi danni non sembra ce ne siano stati e, in ogni caso, i problemi sono stati risolti nel giro di 24 ore.

Il rumore del quale parlo non è tanto sulle falle ma sul fatto che molti sostengono che sia più sicuro il codice chiuso perché le falle sono minori, invece a me sembra che utilizzare codice aperto sia più trasparente e renda consapevole, a chi usa software di questo tipo, di tutto quello che accade, nonchè di verificarne tutte le funzionalità e di poterlo modificare secondo le proprie esigenze.

In base a cosa quindi si può affermare che il codice chiuso abbia minori falle? Forse qualcuno ce lo dice? Sappiamo forse quando, per fare un esempio, scarichiamo gli aggiornamenti di Windows quello che succede all’interno del nostro computer? Cosa stiamo installando?

La differenza sostanziale sta proprio in questo:la totale consapevolezza da un lato e la completa ignoranza nell’altro.

Prima di fare certe affermazioni soffermiamoci a pensare...

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