L'estate è agli sgoccioli e gli studenti sono tornati sui banchi. Zaini pesantissimi tornano nei ricordi, diari trendy, quaderni firmati, ma sono cose del passato. Oggi si parla di tablet, di e-reader molto meno ingombranti e decisamente più maneggevoli che sostituiranno tutto l'equipaggiamento che bisognava caricarsi in spalla magari dividendolo con il compagno di banco che regolarmente arrivava solo con il quadernetto. Tutto obsoleto.
Ma non è solo la scuola che sta abbracciando le nuove tecnologie, sono anni che si ribadisce che il materiale cartaceo deve andare in pensione che gli archivi sono strapieni e spesso deteriorati.
Siamo in piena era digitale e ne godiamo i frutti. con i pro e i contro che questa porta con sé. Infatti siamo dotati di tessera sanitaria magnetica, di carta d'identità elettronica, di lettori di smart card collegati al nostro pc... Sembra che sparirà anche quest'ultimo perchè il cloud rende tutto più a portata di mano ovunque vi sia uno smartphone. Tutto cambia e si adegua alle nuove tecnologie tanto che si sta pensando perfino al testamento elettronico.
Analizzando i tempi nei quali tutto questo è avvenuto ci si rende conto che sono veramente minimi e che i cambiamenti sono avvenuti sia a livello hardware che software che hanno portato a leggi che regolamentano la privacy, alla gestione dei backup, ai disaster recovery.
Ma la cosa fondamentale è che in tempi brevi anche i formati hanno subito cambiamenti che non sono compatibili con le versioni precedenti o successive. Si parla tanto di compatibilità ma a conti fatti sembra che ci avviamo verso sistemi sempre più chiusi e non interoperabili.
Ciò che stupisce è che l'incompatibilità tra formati non si verifica solo tra quelli di colossi informatici diversi ma anche all'interno degli stessi.
Il problema più grande oggi delle Pubbliche Amministrazioni, come quello delle aziende che hanno a che fare con archivi di grandi dimensioni, infatti non è la conservazione dei dati ma la loro leggibilità in futuro. I costi per gli adeguamenti sono notevoli e la conversione non è sempre possibile.
La domande che nascono sono tante:come faranno coloro che verranno dopo di noi a reperire dati negli arichivi del passato? I nostri posteri si perderanno la storia dei nostri anni? E se il cartaceo sparisse completamente? A cosa porteranno queste politiche di chiusura? E' progresso questo? E se si guarda al lato economico, ai profitti, i colossi non ne risentiranno in tempi lunghi?
Paradossalmente in questo contesto torna alla mente un caso che nei primi anni del duemila fece scalpore, quello del sedicente John Titor che tornava nel passato per recuperare un PC IBM che doveva risolvere un bug del futuro. Forse dobbiamo augurarci che i viaggi nel tempo siano possibili perchè se andiamo di questo passo davvero di questi anni non rimarrà che materiale inutilizzabile a meno che non si scrivano software in grado di leggere formati datati e compatibilli con ogni piattaforma e si progettino hardware altrettanto capaci.
Riporto questo articolo anche se vecchio perchè è mio e questo blog raccoglie anche quanto pubblico altrove
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