venerdì 7 dicembre 2007

L'anno di Linux

Leggo da qualche giorno che il 2008 sarà l’anno di Linux e il mio cervello, nonostante sia in ferie, rifiuta di registrare questa informazione perché errata.
Mi rendo conto che, con la voglia di riposarsi e il pensiero rivolto al luogo di villeggiatura, non sia il momento di fare bilanci, ma permettetemi di smentire e rigettare quell’affermazione relativa al futuro di Linux.
Non vorrei cominciare parlando degli avvenimenti di questi ultimi ultimi giorni, perché com’è tradizione, quando si redige un bilancio si parte dall’inizio dell’anno contabile ed è da lì che idealmente vorrei partire per dimostrare che è questo l’anno di Linux.
Si potrebbe affermare che tutto sia cominciato con l’uscita di Vista, quando, prima alcune Pubbliche Amministrazioni degli Stati Uniti, dopo averlo provato, hanno deciso di passare a Linux, seguite dalla Francia a partire dalla Citroen e poi passando per il settore pubblico, Senato e scuole inclusi, che hanno adottato Ubuntu distribuito anche in chiavette Usb.
Nel frattempo Dell sondava tra i propri clienti su chi avrebbe preferito avere pc con Linux preinstallato e, visti i risultati, non esitava a diffondere, per ora solo negli Usa, macchine con Ubuntu. Sembra che anche Toshiba stia per partire con un’analoga operazione.
E che dire delle case costruttrici di hardware? Da qualche tempo, spontaneamente stanno sviluppando driver anche per Linux: l’ultima ad annunciare tale proposito è stata la Ati.
E ancora, i telefonini e gli smartphone che vengono venduti con Linux preinstallato, la migrazione dei programmatori dal software proprietario all’open source.
E possiamo tacere del massiccio passaggio al pinguino di molta parte dell'Asia?
L’ultima novità riguarda il nostro Paese perchè il Parlamento ha deciso di abbandonare il software proprietario e di passare a Linux.
Alla luce di queste considerazioni, e tenendo conto che ho volutamente tralasciato di parlare di tutte le novità software riguardanti l’open source, la strizza di Microsoft che è partita al contrattacco, l’inizio dello sgretolamento dei DRM, l’uscita della GPL3, c’è qualcuno che si sente ancora di affermare che sarà il 2008 e non questo l’anno di Linux?

Ho scritto questo articolo a luglio e da allora la mia convinzione si è rafforzata anche perchè, proprio in questi giorni leggo di un gran proliferare di manifestazioni e convegni che hanno come tema appunto Linux e l'OpenSource specie per quel che riguarda il settore aziendale, le imprese e la Pubblica Amministrazione.
A tal proposito si potrebbe affermare che "galeotta fu" la Direttiva Stanca che ha aperto la strada a quelle iniziative di cui parlavo. Infatti, qualche anno fa, in una lettera aperta al dipartimento della funzione pubblica ed al Ministro del Tesoro dal titolo “SOGGEZIONE INFORMATICA DELLO STATO ITALIANO ALLA MICROSOFT”, veniva per la prima volta denunciato l'utilizzo di software proprietari e di un'unica azienda, e, nel novembre 2003, vedeva la luce la Direttiva vera e propria che stabilisce che le PA acquisiscano programmi informatici sulla base di valutazione comparativa tecnica ed economica tra le diverse soluzioni disponibili sul mercato avendo cura, tra l'altro, che sia disponibile il codice sorgente.
E' vero che sono passati degli anni da quando questa Direttiva è stata emanata ma sembra che oggi il messaggio sia stato recepito, anche perchè, le PA hanno potuto constatare che, non solo Linux è più affidabile e funzionale di quanto si aspettassero, ma che il risparmio, in termini economici, è veramente enorme.
Dietro questa scia ovviamente anche i privati si sono posti le stesse domande ed ecco che nascono dibattiti e conferenze mentre Linux prolifera e prospera.

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