domenica 21 febbraio 2010

Ritratto del linuxiano tra leggenda e realtà


L'altra sera, chiacchierando con un mio amico, mi sento dire che è meravigliato per il fatto che io, utente Linux, non abbia mai nemmeno provato a convincerlo a cambiare OS nè tanto meno lo abbia sbeffeggiato perchè persiste ad usare Windows e ad affermare di trovarcisi bene.
Ha detto che sono fuori range così come lo sono tutti gli appartenenti al Grolug.
Gli ho spiegato che chi usa Linux non lo fa per cercare proseliti o promuovere una nuova religione, Linux è un sistema operativo e la scelta dev'essere libera e personale.
Ci sono molte leggende metropolitane su Linux e i suoi utilizzatori: Sono hackers, fissati con la riga di comando, si loggano come root perfino sul tostapane, compilano il kernel ogni 2x3, hanno lo sguardo perso e la casa piena di pinguini, si vestono come barboni e girano scalzi predicando la loro dottrina, sono da evitare perchè puzzano (Stallman è un'eccezione). E' vero che può capitare di incontrare persone "alternative" ma questo non dipende certo dal tipo di OS che usano e coloro che cercano di decantare le bellezze di Linux sono quasi sempre persone che lo hanno installato quel giorno stesso e che alla prima difficoltà torneranno a Windows o che ne hanno sentito parlare soltanto e poichè lo ritengono di moda o per esperti fanno i profondi conoscitori per non essere considerati out.
Non so come sia nata questa convinzione assurda ma so per certo che quando ho scelto di passare a Linux l'ho fatto semplicemente perchè non volevo essere gestita dal mio computer, volevo sapere cosa installavo e dove, volevo adattarlo a mio piacimento e a seconda delle mie necessità, volevo un sistema operativo stabile e sicuro. Non è stato un passaggio rapido e nemmeno indolore perchè non è facile rinunciare alle vecchie abitudini e perchè non si può cambiare in maniera drastica un OS senza prima averne studiato le caratteristiche, i comandi principali, aver affrontato il problema della scelta tra le varie distibuzioni e vagliato quale sia più opportuno provare. Io ad esempio ho scartato a priori Gentoo che ancora oggi non mi sento di affrontare.
E' vero che passo per essere quella fissata con Linux ma, viste appunto tutte le leggende che ci girano intorno, è facile sentirsi appiccicare delle etichette. Tuttavia, quando spiego le differenze tra Linux e WIndows sono molto obiettiva e marco soprattutto il fatto che con Linux ci vuole tanta pazienza e se uno non ne è dotato è inutile che lo installi. So per certo che coloro che sono abituati a Windows non hanno voglia di leggere documentazione appena si presenta una minima difficoltà, non considerando il fatto, che una volta risolto correttamente il problema, questo non si presenterà più. E voglio tacere su quanto si dice dei giochi (ce ne sono molti ora anche per Linux), dei driver (i problemi sono minimi e solo in casi eccezionali), degli applicativi di un certo tipo che girano solo sotto Windows (si può ovviare con un emulatore tenedo il proprio OS).
E i virus? Con un sistema protetto come con Linux non si prendono davvero e non è vero che non li abbiano scritti, ci sono, ma non possono far danni perchè Linux non ha buchi come Windows dove pure un utente limitato può installare ciò che gli pare. E se si usa Wine su Linux? Vi dirò che ho provato a installare un programma dove sapevo che c'era un virus e Wine si è semplicemente chiuso non permettendomi di proseguire.
Sto facendo proseliti? Non credo, sto parlando della mia esperienza e di come io sia pienamente soddisfatta di usare Debian, alla quale sono passata da poco, alla quale sono passata per scelta benchè frequenti un posto poco raccomandabile come un LUG, un luogo dove non si parla altro che in pinguinese e dove il capo non è un essere umano ma un ibrido tra Tux, una volpe e un cinghiale. Provare per credere!


Grazie a Saro...

5 commenti:

ice00 ha detto...

Bellissima riflessione.
Da utilizzatore Linux fin dal 99, non posso che essere daccordo con quanto dici :)

Jpage89 ha detto...

ottime riflessioni e speriamo di esorcizzare questa mania che ci vede "nerds".
PS quando puoi prova anche Slackware, anche in una virtuale, sono sicuro che ti piacerà
Anche se Debian ha il gestore di pacchetti comodo... :-'

Anonimo ha detto...

Ciao hai fatto una bella analisi che condivido in pieno sono occhialuto e ho un pinguino sono malato? :)
forse si di pinguinite ma sto bene, ogni problema che si presenta è uno stimolo a sapere di più!

Unknown ha detto...

Ciao, mi ha fatto veramente piacere leggerti. Grazie

La tua storia ha molto in comune con la mia, ma possiamo dire che ha molto in comune con molti di noi.... Noi che non ci sentiamo noi solo perché usiamo un S.O. "alternativio"

Neffscape ha detto...

Per me la scelta di GNU/Linux come sistema operativo non è solamente dettata da questioni filosofiche o prestazionali. Per noi il computer non è solo uno strumento ma molto di più. Nella mia esperienza di linuxaro ho conosciuto un po' tutti i profili tipici che caratterizzano il panorama geek: il cinico minimalista che cerca efficienza e produttività, il gasato per la shell, il maniaco dell'estetica e della personalizzazione e i filosofi, quelli che usano IceWeazel perchè il trademark di Firefox da loro fastidio. In generale però, mi sento di dire che IMHO ciascuna di queste figure sceglie linux anche per un motivo sociale: tutti vogliamo essere coinvolti da vicino, sentire l'evoluzione di questo mondo, essere informati con quotidiane notizie e novità. È la nostra passione e la curiosità è il nostro principale "motore". Credo che la gente "normale" non capisca cosa ci possa essere di interessante in cose come queste ma del resto anche io non capisco cosa ci possa essere di interessante nel giardinaggio. Ognuno di noi ha delle cose che reputa più o meno interessanti. Insomma non siamo fissati perche siamo dei linuxari, lo siamo perchè siamo appassionati e vorremmo trasmettere questo nostro entusiasmo ai nostri amici. Il nostro non è proselitismo ma entusiasmo. Chissà se qualcuno lo capirà mai ;)