venerdì 26 settembre 2008

Sindrome da bufala: il 48181

Oggi pomeriggio ho ricevuto una chiamata da una voce registrata a volume altissimo, che mi avvisava che dopo il 30 di settembre, la mia linea non sarà abilitata ad effettuare chiamate verso i numeri che richiedono un sovrapprezzo. Per maggiori informazioni avrei potuto chiamare il 48181 e l'ho fatto ma non so perchè Telecom mi avvisava che il numero è inesistente.
E dopo? il solito giro su google e ho visto notizie delle più disparate:dalla bufala, al numero truffa, al costo eccessivo per la chiamata, ecc.
Mi sembrava francamente tutto inverosimile e così ho chiamato il 187 e ho parlato con un operatore gentilissimo che mi ha spiegato che è tutto vero e che i numeri a sovrapprezzo saranno disabilitati se non si richiede espressamente di mantenerli.
Niente truffa stavolta quindi ma solo un servizio verso chi spesso compone quei numeri con 144, 00ecc, pensando magari che siano gratuiti e si ritrova poi con un importo della bolletta veramente salato.

lunedì 8 settembre 2008

I numeri primi e Il premio Strega: un rapporto poco convincente

Amo leggere, leggo di tutto e finisco quello che ho cominciato anche se è noioso o non mi ispira emozioni. Non sono molti gli scrittori che sanno dare vita alle parole, far immergere il lettore fino ad identificarsi con i personaggi. Ricordo la prima volta che ho letto “I fratelli Karamazov”, quando diventavo un tutt'uno con i protagonisti e a quel punto, proprio in quel momento Dostoevskij mi riportava alla realtà scrivendo “caro lettore”, semplicemente, ricordandomi che stavo leggendo e che non ero parte della storia. Come fa? Mi domandavo.
Avrà vinto qualche premio? Servono i premi a consacrare un grande scrittore? Oggi pare di no se il premio Strega di quest'anno lo ha vinto un fisico che si è inventato scrittore. Accanto a Tomasi di Lampedusa, Levi, Pavese, Eco, Siciliano, troviamo questo emerito sconosciuto che con un titolo di grande effetto (e per quel che mi riguarda ingannevole) si è trovato tra i grandi della nostra letteratura. Parlo de “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano.
Ho voluto leggere questo libro perchè pensavo parlasse di matematica ma ho subito notato che non era così. La lettura è scorrevole (noi italiani non siamo tutti scrittori e cantanti?) ma i personaggi non hanno spessore, non sono che abbozzati, vanno per la loro strada immutabili, come se il percorso se lo fossero tracciato da soli.
Forse è più facile criticare che non scrivere mi si potrà dire ma certo l'autore, il fisico Giordano, avrebbe potuto documentarsi un po' meglio sugli argomenti dei quali trattava e avrebbe reso questo romanzo scialbo, senz'altro migliore.
Stendo un velo sulla stesura dei dialoghi, sulla scelta di abolire le virgolette nei discorsi diretti, sulla piattezza delle situazioni, sugli stereotipi ritriti e mi soffermo solo su ciò che mi ha parecchio dato fastidio.
I temi erano di attualità, anoressia, autolesionismo, diversità sessuale, ma sono argomenti dei quali non si può trattare in maniera superficiale e “da uomo della strada”, senza prima essersi fatti una cultura anche solo con ricerche e interviste.
L'anoressia di Alice è una burletta e se la trascina tutta la vita (o fino a che non si rialza? Era qui che voleva andare a parare il signor Giordano?). Una ragazza che cresce in una famiglia che non vede che la figlia ha qualche problema,che non va mai a curarsi, che vive quasi una vita normale, solo senza cibo. Ha mai visto una persona anoressica il nostro scrittore? E lo stesso dicasi di Mattia, che nessuno si sogna di far seguire, dopo che ha praticamente ammazzato la sorella e si procura ferite. Ci sono anni di analisi e di cure psicologiche dietro questi drammi! Invece i nostri protagonisti e le loro famiglie vivono le loro vite, un po' stranamente, ma giusto un po'.
Casualmente i due si incontrano, per mezzo della Barbie di turno, che mi fa domandare se il signor Giordano abbia studiato in un liceo americano o abbia visto uno di quei filmettini idioti sul bullismo delle ragazze pon pon.
Il matrimonio poi, con il dottore incompetente che non si accorge di cosa soffre la moglie, non vede che non mangia e che sì e no dovrebbe pesare 30 kg. Ha mai visto il nostro premiato autore le braccia di una ragazza anoressica?
Una vera chicca è però il fare immaginare al lettore che Michela sia ancora viva, perchè come tutti sappiamo, ci sono molte persone di buon cuore che vagano per i parchi alla ricerca di bambini randagi e che, quando li trovano, non lo rendono noto alle autorità o alla famiglia, li portano invece a casa e li curano amorevolmente tenendoli nascosti magari in uno scantinato perchè si sono resi colpevoli di un reato che si chiama sequestro di minore.
Quando chiudo un libro di solito assaporo le emozioni che mi ha lasciato, ripenso ai personaggi, mi documento sull'autore e sul periodo storico. In questo caso mi sono resa conto di aver sprecato un pomeriggio e di provare risentimento perchè mi sento presa in giro, perchè mi era stato promesso qualcosa di bello e invece non ho avuto che parole in fila che non prendono vita.

domenica 7 settembre 2008

Google Chrome open source ma non troppo

Che dire di Chrome? Se ne è letto a iosa in questi giorni, si è visto in tutte le salse, i commenti positivi si sono sprecati. E' vero è semplice, anche troppo, è veloce ... Ma la pagina iniziale dov'è? Non la trovo io che sono imbranata? Manca il pulsante e qui il minimalismo di questo browser mi pare eccessivo.
Non voglio aggiungere altro a quello che tutti hanno già scritto se non una piccola polemica del tutto personale.
Si parla di browser open source ma l'open source, che per definizione va a braccetto con Linux, in questo caso ha sposato Windows ed è un grosso controsenso. Mi pare fortemente discriminante che per installare e provare Chrome abbia dovuto farlo usando il not emulator Wine.
Ma non si era detto che Google contrastava Microsoft? Che voleva prenderne il posto facendo sfruttare esclusivamente le risorse web? Va a farlo a casa sua se è così invece di usare e sfruttare l'open source a pieno! Una beffa?
Staremo a vedere come sempre. Io posso solo dire che continuerò ad usare Firefox, che sarà meno veloce, meno minimalista, però a me piace tanto!!!!!

venerdì 5 settembre 2008

Tour tra i portatili

Con i portatili sono sfigata perchè anche quello che avevo recuperato ha esalato l'ultimo respiro e allora mi son detta, facciamo un pianto e un lamento e compriamolo nuovo.
Come prima cosa ho fatto un giro su internet per farmi un'idea sui prezzi, niente aste perchè non ho pazienza, ed ho constatato che i prezzi non erano poi diminuiti come si diceva, semmai il contrario. Ho constatato anche che quelli con Windows XP costano di più di quelli con Vista Home. Niente sistema operativo? neanche a parlarne o, nei rari casi in cui si trovano, prezzi esorbitanti (????).
I mini laptop? ne ho parlato benone qualche tempo fa, ma ora che mi sono trovata in condizioni di dover acquistare, mi son resa conto che in effetti non sono che un giocattolo costoso e una spesa che si farebbe solo per levarsi un capriccio. Lo schermo è inesistente e, per una cecata come me, non è cosa da poco, e se si considera il rapporto qualità/prezzo non c'è storia. Sono piccoli in tutto e anche se si possono espandere non si può andare in giro con quintalate di hardware aggiuntivo.
Alla fine ho comprato un Acer aspire con 3 GB di RAM, un bel disco fisso e uno schermo gigantesco con Vista Home premium preinstallato che ho subito sostituito con Ubuntu 8.04.
Una cosa che ho notato è che non ci sono dischi di ripristino ma che si deve provvedere a crearli. Ora a me non interessa, ma a chi compra questo portatile e intende mantenere il sistema operativo installato? Deve provvedere a sue spese (esigue certo) a crearsi il disco di sistema e dopo aver comprato una licenza. Non mi pare corretta sta cosa.
Non mi pare corretto che io abbia dovuto acquistare un computer con un sistema operativo che non volevo e che ho preso solo per il prezzo veramente conveniente e perchè era ottimo per le mie esigenze, ma mi dà molto fastidio che ho dovuto pagare qualcosa in più, fosse anche un euro, obbligatoriamente e senza possibilità di scelta. Ho formattato è vero, ho il sistema operativo che volevo ma ho dovuto acquistare anche una zavorra ingombrante e inutile.

mercoledì 27 agosto 2008

MiniHowto:Installare Linux da Windows

Le vacanze sono finite e al mio ritorno ho trovato una sorpresa sgradita: il mio disco fisso era morto! Che fare quando si è speso tutto per acquistare tante di quelle scarpe che non si farà mai in tempo a mettere? Si fruga nel ripostiglio ed ecco che salta fuori un portatile al quale non funziona più praticamente nulla se non, paradossalmente, il disco fisso. Ah naturalmente sul portatile c'è Windows installato e la cosa non mi piace affatto. Che fare se non funziona il lettore CD e nemmeno l'unica porta USB? Si cerca e si trova il modo per installare linux da windows! Esiste? Si!
Vi segnalo il sito dal quale ho preso le informazioni:
https://wiki.ubuntu.com/install.exe/
e quello da dove ho scaricato:
http://sourceforge.net/projects/instlux
non lasciatevi ingannare dal fatto che dica OpenSuse sull'icona del download, io ho installato Ubuntu 8.04 ma ho visto che c'era modo di installare altre distribuzioni. Non serve CD, porte USB ma solo il disco fisso.
Una volta scaricato il programma si deve riavviare e vi troverete di fronte a un boot loader, fatto partire l'installatore linux vi sembrerà di avere inserito il CD della vostra distribuzione e procederete con l'installazione:semplice e veloce ma soprattutto gratificante :)

martedì 5 agosto 2008

giovedì 31 luglio 2008

Microsoft traveste Vista da Mojave e dona fondi ad Apache

Di una cosa dobbiamo rendere atto a Microsoft:non smette mai di stupirci! Sono infatti due le notizie che in questi giorni circolano in rete e non lasciano dubbi sulle capacità dei signori di Redmond di adattarsi a tutto.
La prima notizia riguarda il travestimento di Vista come un nuovo sistema operativo dal nome Mojave e fatto provare a 120 persone.
Vi meravigliata che tutte ne siano state entusiaste? A una fiera sembra tutto bello, se poi si guardano gli effetti grafici e tutte le inutità ovvio che l'esperienza sia positiva.
Il successo o meno di un prodotto si decreta solo usandolo e se la gente conosce poco Vista è segno che TUTTI coloro che lo hanno utilizzato davvero non ne parlano bene. Se un prodotto Microsoft è poco conosciuto un motivo valido ci sarà, altro che travestirlo e poi dire che non viene usato perchè poco noto. Sono forse poco note le precedenti versioni di Windows? Ha mai Microsoft avuto bisogno di ricorrere a simili mezzucci? Sono davvero scettica che le vendite aumenteranno solo facendo giochetti e non provvedendo a migliorare un prodotto che di difetti ne ha davvero ancora troppi!
Di tutte le persone che conosco e hanno utilizzato Vista, solo una è pienamente soddisfatta ma ha un hardware ultramoderno e non bada allo spreco di risorse perchè non deve stare a guardare visto che ha le migliori tecnologie a disposizione. Stendiamo un velo sulle altre mancanze come la licenza, la compatibilità, la sicurezza, ecc.
La trovata pubblicitaria è senz'altro di effetto ma coprirà i costi con le vendite?
L'altra notizia della quale volevo parlare è quella relativa alla donazione alla Apache Foundation annunciata alla OSCON, la conferenza dedicata al mondo opensource, per collaborare allo sviluppo di un progetto l'Adodb, che consente alle applicazioni PHP di comunicare con la maggior parte dei database.
La donazione è di 100000 dollari e, viene definita cospicua, da quasi tutti.... A me sembra veramente un'elemosina considerato quanto Microsoft spende per i suoi progetti.
Dal momento che sicuramente ne avrà un tornaconto non essendo un'organizzazione no profit, avrà quello che vuole a costo minimo e senza tutti i bug ai quali è abituata, senza contare che entra dalla porta principale, come Platinium sponsor, come lo sono già Google e Yahoo, in casa Apache. C'è da augurarsi che questo prodotto non peggiori, visto che Sam Ramji, direttore dell'Open Source Software Lab di Mcrosoft, ha promesso anche di aprire alcuni dei suoi formati e di fornire codice per lo sviluppo del progetto.

sabato 26 luglio 2008

Asus eeepc 900 un amore di mini laptop

Chi mi conosce sa che è più facile vedermi incantata davanti alla vetrina di un calzaturificio piuttosto che davanti a quella di un negozio di computer ma se mi avesse vista qualche giorno fa non avrebbe potuto credere ai propri occhi.
Devo confessare una cosa: ho perso la testa per l'eeepc 900! E' stato amore a prima vista verso quel piccolo laptop bianco, con uno schermo niente male, Linux come OS: il massimo!

Sono entrata nel negozio e ho visto che anche il prezzo era ottimo e non ho potuto fare a meno di confrontarlo con quello del Sony Vaio che costa oltre 1500 euro in più.
Vediamo un pò le differenze:






Specifiche tecniche Eee PC 900 con Linux
Devo dire che si trova anche con Windows XP home ma che il disco fisso è dotato di due dischi SSD da 4 e 8 GB mentre quello con Linux ne ha 20.
Per il resto le specifiche sono identiche.
  • RAM 1 GB
  • monitor da 8,9 pollici con risoluzione di 1024 x 600
  • WLAN: WiFi 802.11b/g
  • Memoria: 1024MB (DDR2)
  • Web-Cam: 1.3 Mega Pixel Video camera
  • Batteria: 2.5 / 3 ore a seconda delle condizioni di utilizzo
  • Communication: 10/100 Mbps Ethernet
  • Audio: Hi-Definition audio CODEC, microfono e speaker stereo integrati
  • 3 porte USB 2.0
  • VGA
  • SD/MMC card reader(SDHC)
  • Audio in
  • Audio out
  • AC Power, Output: 12V, 36W; Input: 100-240V AC, 50/60Hz universal
  • Dimensioni e peso: 225 mm (lunghezza) x 170 mm (profondità) x 31.3 mm (altezza), 0.99Kg (peso)
  • Accessori: custodia elasticizzata
Ed ecco quelle del Vaio CR11Z/R:

  • Processore: Intel Core 2 Duo T7100 a 1.8 Ghz, 2MB Cache L2, Frontside Bus 800 MHz
  • Chipset: Mobile Intel PM965 Express
  • Sistema Operativo: Windows Vista Home Premium Edition
  • Memoria: 2048 MB DDR2 (2x1024 MB)
  • Hard Disk: SATA 160 GB (5400 rpm)
  • Unità ottica: Masterizzatore DVD Dual Layer
  • Schermo: 14.1" X-black WXGA risoluzione 1280x800
  • Scheda Grafica: ATI Mobility Radeon HD 2300 + 335MB di memoria condivisa
  • Porte: 4 Pin iLink (IEEE1394) 400 Mbps, DC in, slot MemoryStick , slot SD Card, uscita audio, jack autoparlanti, jack microfono, RJ-11, modem, RJ-45, 2x USB, VGA, tv-out (S-video),slot Express Card
  • Networking: Modem 56K, Wireless LAN (54 Mbps) 802.11a/b/g, Ethernet Gigabit, Bluetooth 2.0 + EDR
  • Webcam

Certo è molto più potente e vorrei vedere visto che ha Vista come OS! Ma se fate il confronto qualità/prezzo, per quel che mi riguarda, non c'è storia.
Se pensiamo alla velocità con la quale i computer si svalutano è senza dubbio meglio avere qualcosa che abbia un prezzo contenuto e sia un ottimo prodotto per poter cambiare, se ne siamo abituati, senza doverci pensare troppo.
E' anche vero che Asus ha annunciato che presto metterà sul mercato un eee pc che costa circa 500 euro, sempre competitivo anche se un pò più caro perchè ha sempre un costo molto più basso rispetto al Sony.
Volete sapere se l'ho comprato? NO! Sono uscita dal negozio con la morte nel cuore perchè ho già un laptop e prenderlo sarebbe stato soddisfare un capriccio ma qualcosa mi dice che presto l'eee pc 900 (proprio quello!) sarà su questa scrivania perchè al cuore non si comanda!

martedì 15 luglio 2008

Ubuntu a pagamento? Scandalo!

Prima di scrivere su un argomento mi documento e mi soffermo soprattutto sui commenti agli articoli che sto leggendo.
Da qualche giorno fa notizia che Ubuntu 8.04 si trova in vendita a 19.99$ presso la catena Best buy accanto a tutti gli altri sistemi operativi notoriamente più costosi.
Lo scandalo nasce dal fatto che Canonical ha da sempre sostenuto che:
  • il software deve essere disponibile gratuitamente;
  • gli strumenti del software devono essere disponibili agli utenti nella loro lingua madre a prescindere dalle loro abilità;
  • gli utenti devono avere la libertà di personalizzare e modificare il software in qualunque modo lo desiderino.
Questo era contenuto nel 2006 nel manifesto di Ubuntu mentre oggi qui trovate questa dichiarazione:
"Libero e gratuito
Ubuntu è, e sarà sempre, libero e completamente gratuito. Non dovrete mai pagare alcun costo di licenza. Scaricate Ubuntu, usatelo e condividetelo con i vostri amici, familiari o colleghi di lavoro".
Inoltre un vecchio articolo di Repubblica citava:
"Nonostante l'esigenza di far quadrare i conti, tutte le versioni di Ubuntu sono e rimarranno, per ammissione dello stesso Shuttleworth, gratuite".
Cosa è cambiato da allora? Nulla, perchè chiunque lo voglia può sempre scaricare gratuitamente la versione di Ubuntu in vendita, usarla o modificarla come più gli piace, nel pieno rispetto della GPL, rispetto della quale si è avuto anche quando la distribuzione incriminata è stata messa in vendita.
Steve George spiega nel blog che Canonical si è accordata con ValuSoft, una società di distribuzione di software, perchè fornisca supporto agli utenti che acquisteranno la distribuzione, che il box in vendita contiene un CD, una guida e 60 giorni di supporto.

"L'obiettivo" scrive George, "è quello di fornire Ubuntu per gli utenti che vogliono il software e il supporto.
Renderlo accessibile attraverso Best Buy è la possibilità di raggiungere gli utenti che non sono a conoscenza di Ubuntu o che hanno una larghezza di banda limitata o non desiderino scaricarsi Ubuntu.
Le squadre di ValuSoft e Canonical hanno lavorato sodo sulla confezione per mostrare come Ubuntu sia un sistema operativo con software per soddisfare le necessità comuni che gli utenti hanno come "navigare sul web", "Productivity Suite" e "Email". Questo rende molto più facile per un consumatore di rendersi conto se Ubuntu è la distribuzione giusta per loro. Penso che il team abbia fatto un grande lavoro nel presentare Ubuntu in maniera semplice e concisa.
Portare Linux e il software libero a nuove categorie di utenti è fondamentale per la nostra missione e Canonical e ValuSoft, offrendo 60 giorni di servizio a supporto, rendono più facile per i consumatori installare e iniziare con Ubuntu. L'installazione di un sistema operativo di qualsiasi tipo è ancora un compito che mette paura a molte persone e offrire una 'mano' è una grande rassicurazione per il nuovo utente e contribuirà enormemente al successo del prodotto”.
Mi sembra che le motivazioni di Steve George siano più che encomiabili e anzi, voglio aggiungere, che vorrei vedere sempre più spesso sugli scaffali dei negozi distribuzioni Linux e non sempre e solo il solito prodotto al quale siamo abituati.
Ciò che mi ha più indignata, leggendo i commenti a questa notizia, è stato il fatto che gli utilizzatori di Linux non vogliono spendere, eppure non ho mai sentito nessuno lamentarsi quando comprava un pc con Windows preinstallato, dove la spesa era di molto maggiore e sopattutto imposta.
Nessuno impone di comprare Ubuntu se non vuole ma lasciamolo su quegli scaffali a testimoniare che la differenza esiste, che c'è varietà di prodotto, che un prezzo basso non vuole sempre dire poca qualità o poca cura del prodotto e chissà che prima o poi la maggioranza non si renderà conto che non esiste solo un sistema operativo e che se vuole provarne altri, con un supporto che aiuta passo passo, può farlo senza spendere cifre esagerate!

lunedì 14 luglio 2008

Howto: Convertire pacchetti con Alien

Introduzione

Chi usa Linux si rende presto conto che manca uno standard per quel che riguarda l'installazione di pacchetti e che può quindi capitare di dover installare un software che non è disponibile per la propria distribuzione.Per risolvere questo tipo di problema ci viene in soccorso Alien, un tool di conversione tra pacchetti da e nei seguenti formati: Red Hat (.rpm), Debian (.deb), Stampede (.slp), Slackware (.tgz), e .tar.gz.

Se Alien è già installato, troverete quanto potete leggere in questa guida, digitando da terminale:

$ man alien

Ho pensato di tradurlo quasi tutto e pubblicarlo perchè trovo sia comodo averlo a portata di mano e in italiano.


Installazione Alien


Prima di vedere come installarlo e come usarlo è bene sapere che Alien non tiene conto delle differenze tra le configurazioni delle diverse distribuzioni linux, quindi non conviene usarlo per sostituire qualcosa di essenziale come ad esempio init, libc, perchè potrebbe altrimenti danneggiare gravemente il sistema. In generale, se non si può disinstallare un pacchetto senza fermare il sistema, non conviene provare a sostituirlo con una versione alien.

Se alien è fatto partire senza i permessi di root, il pacchetto generato potrebbe avere proprietari e permessi sbagliati.

Per convertire in (ma non dal) formato .deb devono essere installati i pacchetti gcc, make, debmake, dpkg-dev, e dpkg.

Si noti che per il formato .tar.gz, alien semplicemente genera un pacchetto .deb o .rpm che contiene gli stessi file che sono nel file tar. Questi pacchetti funzionano correttamente solo se sono stati compilati seguendo l'organizzazione standard dell'albero delle directory linux. Si eviti di usare alien con i file tar che contengono anche il codice sorgente, a meno che non si voglia installare anch'esso insieme al pacchetto.

Quando alien elabora un file tar, assume che tutti i file in /etc siano file di configurazione.

sudo apt-get install alien

Esempi

Consiglio di leggere le varie opzioni e di trattare questi esempi come indicazioni.

Convertire .rpm in .deb

alien --to-deb package.rpm

sudo alien – d pacchetto.rpm

Installazione pacchetto.deb

sudo dpkg -i pacchetto.deb

Converte il pacchetto .rpm in .deb (la conversione in .deb è di default) e installa il pacchetto generato.


Rimozione pacchetto.deb

sudo dpkg -r nome_pacchetto

OPZIONI

Alien converte o pacchetti nel tipo desiderato, se questo non viene specificato, per default il pacchetto sarà convertito in .deb.

-d, --to-deb

Converte file in formato debian (default)

-r, --to-rpm

Converte in formato rpm

-t, --to-tgz

Converte in formato tgz

--to-slp

Converte in formato slp

-p, --to-pkg

Converte in formato pkg

-i, --install

Installa automaticamente ogni pacchetto generato, e rimuove il pacchetto dopo l'installazione.

-g, --generate

Genera una directory temporanea per i file che verranno inseriti nel pacchetto, ma non genera il pacchetto. Può essere utile quando si vogliano realizzare modifiche sui file prima di costruire il pacchetto. Il pacchetto può essere costruito da questa directory temporanea "debian/rules binary" per i .deb o "rpmbuild -bb .spec" per i .rpm.

-s, --single

Ha la stessa funzione di -g, ma non genera la directory pacchetto.orig. E' utile soltanto nel caso in cui si abbia poco spazio su disco e si desideri realizzare un pacchetto deb.

--patch=patch

Specifica la patch da utilizzare al posto della ricerca automatica in /var/lib/alien.

--anypatch

Forza la compatibilità delle patch con versioni diverse del pacchetto.

--nopatch

Non usa nessun file patch.

--description=desc

Specifica una descrizione per il pacchetto; funziona soltanto quando si converte dal formato tgz.

-c, --scripts

Tenta di convertire gli script che partiranno durante l'installazione e rimozione del pacchetto. Questa funzione è da usare con cautela perchè questi script potrebbero essere scritti per sistemi diversi da quello in cui si tenta di installare il pacchetto convertito.

-T, --test

Testa il pacchetto generato ed è supportato solo per pacchetti debian.

-k, --keep-version

Per default, alien incrementa di uno la versione di ogni pacchetto convertito. Con questa opzione alien non lo fa.

--fixperms

Ripulisce i permessi e le autorizzazioni di tutti i pacchetti. Questa funzione può essere utile se il pacchetto originale non è perfetto. E' utilizzabile soltanto per i pacchetti .deb.

-v, --verbose

Mostra ogni comando che alien esegue durante la conversione del pacchetto.

--veryverbose

Mostra ogni comando che alien esegue durante la conversione del pacchetto unito al rispettivo output.

ENVIRONMENT

Alien riconosce le seguenti variabili d'ambiente:

RPMBUILDOPTS

Opzione per passare a rpm quando si sta costruendo un pacchetto.

RPMINSTALLOPT

Opzione per passare a rpm quando si sta installando un pacchetto.

EMAIL

Se impostata, alien la assume come vostro indirizzo di posta elettronica. Gli indirizzi e-mail sono inclusi nei pacchetti .deb generati.